Dieci anni fa moriva Carlo Zauli
Dieci anni fa, il 14 gennaio 2002, scompariva Carlo Zauli, dopo una lunga malattia che ne aveva limitato e poi impedito la propria attività scultorea già da molto tempo.
Comunicato stampa
Dieci anni fa, il 14 gennaio 2002, scompariva Carlo Zauli, dopo una lunga malattia che ne aveva limitato e poi impedito la propria attività scultorea già da molto tempo.
Nato a Faenza il 19 agosto 1926, Carlo Zauli pareva destinato ad una brillante carriera nel calcio professionistico, tanto da aver effettuato provini con la Fiorentina ed il Milan, che pareva intenzionato ad acquistarlo. Allo scoppiò della seconda guerra mondiale il campionato si interruppe e dopo alcuni anni, quando il fronte si fermò in Romagna e qui la guerra si inasprì con le drammatiche vicende dell'occupazione nazista, Carlo fu deportato insieme al padre Berto in un campo di lavoro della Ruhr, dove rimase per un anno, fino all'estate 1945.
Tornato a casa e finiti gli studi decise di concentrarsi sull'attività professionale: rilevò insieme a tre compagni di scuola la vecchia bottega di via della Croce e intraprese quell'attività che, prima come ceramista nel modo più tradizionale, e poi come scultore proiettato ad una dimensione sempre più monumentale, lo ha portato ad esporre ed installare i propri lavori dall'Europa al Medio Oriente, dall'America al Giappone e ad essere presente nelle collezioni di 40 musei in tutto il mondo.
"Dieci anni fa mio padre scomparve soltanto dopo poche settimane che si era formalizzata la decisione da parte dell'Amministrazione comunale e del Museo Internazionale delle Ceramiche di dedicargli un grande omaggio, che noi decidemmo di concretizzare nella nascita di un museo a lui dedicato" - ricorda il figlio Matteo - "Uno spazio che raccontasse il suo lavoro e ricreasse, con strumenti attuali, quella vitalità ed incontro tra artisti che ne aveva caratterizzato l'atmosfera. Ogni artista ha il privilegio di andare oltre la propria esistenza fisica grazie alle sue opere, che restano nel tempo: così abbiamo voluto ricordarlo allora e continuiamo a farlo attraverso la vita del suo atelier, e della sua collezione di opere che ora è il museo a lui intitolato.
Ci prepariamo così a celebrare i dieci anni di vita del Museo Carlo Zauli con una serie di iniziative che ne sottolineeranno i progetti principali, quali una mostra itinerante sui "vasi sconvolti" zauliani e gli studi sulla sua opera, una edizione speciale del progetto Residenza d'Artista e, a fortificarne il ruolo di incontro nella città e per la città, collaborando con molteplici istituzioni culturali locali, e rendendolo più aperto che mai. Mio padre, che rifuggiva il tema stesso della scomparsa fisica, credo che avrebbe voluto così".