Marcello Scopelliti – Punjab, Sonny story
Dopo i viaggi di Alberto Dalla Libera&Marella Montemurro nel Parco Nazionale d’Abruzzo e di Paolo Petrignani nel Parco Nazionale del Circeo, raccontati da suggestive istantanee, le fotografie di Marcello Scopelliti ci condurranno in una meta più distante: il paese indiano del Punjab, dove si realizza un incontro e uno scambio tra due culture così diverse, dove Marcello e Sonny si conoscono e imparano presto a condividere situazioni e stati d’animo.
Comunicato stampa
MAD ON PAPER
fotografia incisione e pittura
“Sulla scala rossa de La Feltrinelli”
Marcello SCOPELLITI
“Punjab, Sonny story”
photo exhibition
Il terzo appuntamento della rassegna d’arte contemporanea MAD ON PAPER fotografia incisione e pittura – “Sulla scala rossa de La Feltrinelli”, curata da Fabio D’Achille, inizia domenica 15 gennaio con l’esposizione fotografica di Marcello Scopelliti. Durante il vernissage sarà possibile degustare il vino “Campo Libero” offerto dalla cooperativa “Il Gabbiano” e assistere alle selezioni musicali di Massimo De Martino.
Dopo i viaggi di Alberto Dalla Libera&Marella Montemurro nel Parco Nazionale d’Abruzzo e di Paolo Petrignani nel Parco Nazionale del Circeo, raccontati da suggestive istantanee, le fotografie di Marcello Scopelliti ci condurranno in una meta più distante: il paese indiano del Punjab, dove si realizza un incontro e uno scambio tra due culture così diverse, dove Marcello e Sonny si conoscono e imparano presto a condividere situazioni e stati d’animo, così che il viaggio si fa più introspettivo, come spiega la sinossi della mostra:
“Il mio nome è Gurjeet Singhma ma gli amici mi chiamano “Sonny.” Ha 26 anni e lavora in un mercato ortofrutticolo. Lui, bello alto e vestito alla moda è uno dei ragazzi indiani della pianura pontina, ormai uno di qui. La domenica va al Gurudwara, detto da noi per economia di suoni “il tempio”. Il luogo di preghiera della comunità Sikh che diventa però uno spazio di condivisione ed accoglienza per chiunque voglia avvicinarsi. Ed è lì che Marcello e Sonny si incontrano ed è da lì che ha inizio il suo racconto fotografico. Un lavoro iniziato due anni fa che lo ha condotto lentamente a scoprire la comunità Sikh presente nel nostro territorio. Un incontro che ci porterà quindi nel Punjab, nel paese dei cinque grandi fiumi nel Nord dell’India, da dove ci muoviamo in un viaggio pieno di sorprese. La prima è che la terra natale di Sonny ricorda incredibilmente i campi del nostro Agro pontino. La somiglianza è talmente forte che ci aspettiamo di incontrare da un momento all’altro un’indicazione per Latina. E’ questa la sensazione che ci accompagna mentre percorriamo le strade che ci conducono al villaggio della sua famiglia. Una comunità di poche anime che si stende breve tra vicoletti e ai cui margini svetta la nuova casa del giovane indiano-pontino. Finita ancora a metà e messa in piedi a fatica con i guadagni di quasi dieci anni di lavoro in Italia. Quindi le immagini di un Sonny in turbante e con la barba vestito da fiero guerriero Sikh. Al suo fianco la mamma giovanissima ed il fratello più giovane che però dice che preferisce rimanere in India. Il padre, si staglia autorevole e bello dallo sfondo nero. Il gesto sicuro delle mani sottili con la penna d’oro sul foglio di un quaderno, la barba bianca e forte. Quindi la sposa promessa ma mai conosciuta se non con una foto, come vuole la tradizione da queste parti. Quella scelta che porterà ad un matrimonio in cui saremo ospiti d’onore secondo riti di una cultura a noi lontana ma che ci abbraccia e ci fa entrare. Uno sfarzoso matrimonio nel Punjab, quello di Sonny, dove uno strano fotografo di una terra lontana sarà al centro dell’attenzione di centinaia di invitati. Il viaggio quindi diventa più introspettivo. La ricerca delle radici di un ragazzo che viene da lontano ma scopriamo più vicino di quanto credessimo. Si viaggia nel tempo, nel fuoco del Chapati, nel cielo degli aquiloni, negli odori e nei colori delle spezie, nella straordinaria scoperta di un’umanità infinita. Marcello ha guardato tutto questo come noi compagni di viaggio, ma la sua sensibilità è riuscita a fermarli in scatti che raccontano perfettamente l’intensità di quelle emozioni. I ritratti con la loro incredibile forza d’impatto. Le ombre e l’oscurità, i colori e il disordine della vita in strada, il silenzio immobile di paesaggi lontani. L’armonia composta di semplici momenti quotidiani. Tutti fotogrammi di una stessa pellicola caratterizzati dalla stessa componente comune: la presenza umana.
Una serie d’immagini che se lette alla luce di questo percorso possono essere un’incredibile esperienza visiva”.
(Un compagno di viaggio - Roberto Forzati)