150 Anni di Esplorazioni Polari
Mostra storica e informativa sulle esplorazioni polari in coincidenza dei 100 anni dal raggiungimento del Polo Sud e dei 150 anni dalla nascita di Fridtjof Nansen.
Comunicato stampa
Dal 20 gennaio all’11 marzo 2012 il MRSN Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, l’Associazione Circolo Polare di Milano e l’Ambasciata di Norvegia in Italia organizzano la mostra “150 Anni di Esplorazioni Polari: dalla Groenlandia di Nansen al Polo Sud di Amundsen-Scott”, mostra storica e informativa sulle esplorazioni polari in coincidenza dei 100 anni dal raggiungimento del Polo Sud e dei 150 anni dalla nascita di Fridtjof Nansen.
L’esposizione evidenzia il ruolo degli esploratori polari italiani: Giacomo Bove, Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, Umberto Nobile, Leonardo Bonzi, Silvio Zavatti e Guido Monzino. L’iniziativa intende ricordare Gabriella Massa studiosa del popolo Inuit.
Giovedì 19 Gennaio, ore 17.30, inaugurazione della mostra che sarà preceduta dalla conferenza sul raggiungimento del Polo Sud a cura di Petter Johannesen pronipote di Roald Amundsen. Interverrà l’ambasciatore norvegese in Italia Bjorn T. Grydeland.
Grandi uomini che hanno seguito le imprese e le indicazioni di Fridtjof Nansen nell’organizzazione delle loro spedizioni in Groenlandia, verso e sopra il Polo Nord e il raggiungimento del Polo Sud nel 1911.
Fridtjof Nansen è stato il primo ad attraversare la Groenlandia nel 1888, quindi il primo a utilizzare le derive artiche per avvicinarsi il più possibile al Polo Nord nel 1893-1896.
Il Duca degli Abruzzi seguì le orme e i consigli di Nansen con la nave Stella Polare nel 1899-1900, ma non riuscì a raggiungere il Polo Nord. Umberto Cagni e le guide di Courmayeur stabilirono il record di avvicinamento: 84°14’N.
Roald Amundsen raggiunse il Polo Sud il 14 dicembre 1911, mentre Robert Scott e gli esploratori inglesi vi arrivarono il 17 gennaio 1912.
La mostra al MRSN di Torino ricostruisce i due tragitti, la cronologia, le difficoltà, le diverse tappe e la tragedia dei cinque esploratori inglesi deceduti nella fase di ritorno alla base.
Giacomo Bove seguì la spedizione del passaggio a Nord-Est, dalla Norvegia al Giappone, e tracciò la prima ipotesi di attraversamento dell’Antartide.
Il Polo Nord fu sorvolato da Amundsen e Nobile nel 1926 per la prima volta. Nobile ritentò l’impresa nel 1928 con la tragica vicenda della Tenda Rossa, che generò la più grande organizzazione di solidarietà per l’epoca.
Leonardo Bonzi, seguendo le tracce di Nansen, esplorò il più grande fiordo della Groenlandia nel 1934.
Silvio Zavatti studiò il popolo Inuit del Canada e della Groenlandia, partendo da Ammassalik paese di approdo di Nansen per la traversata groenlandese.
Guido Monzino esplorò in lungo e il largo la Groenlandia, raggiungendo le vette immacolate dell’interno. Nel 1971 condusse la prima spedizione che raggiunse il Polo Nord, attraverso l’immenso ghiacciato artico.
Di ogni esploratore è riassunto il profilo e le spedizioni polari più significative. Inoltre, diverse bacheche consentono di leggere documenti, foto e cartografia d’epoca, di osservare da vicino oggetti storici quali lo scalda vivande Primus, monili ed attrezzi Inuit recuperati da Nansen nella sua spedizione del 1888.
Un collezionista ha messo ha disposizione la sua collezione di oltre 80 cartoline storiche sul Duca degli Abruzzi. Vi sono esempi di Passaporto Nansen, di cartoline storiche sulla Groenlandia e i Popolo Inuit, di oltre 50 anni fa, come bellissime foto della Groenlandia di oggi.
L’esposizione ha tre diverse aree con un solo punto centrale: seguire le orme e gli insegnamenti di Fridtjof Nansen nell’esplorare e studiare scientificamente le terre artiche.
La mostra è l’occasione per conoscere la seconda vita di Nansen quando assunse nel 1921 la carica di Alto Commissario per prigionieri e rifugiati: creò il Passaporto Nansen, che ridiede la dignità a milioni di persone, sbandate e fuggiasche dopo i capovolgimenti della prima guerra mondiale, soprattutto in Europa orientale. Nansen intervenne e risolse molti conflitti a favore degli Armeni, dei Greci e Turchi, dei contadini russi in piena carestia dopo quasi dieci anni di guerra esterna e interna.
Infine, la mostra dedica un particolare ricordo alla studiosa del popolo Inuit, Gabriella Massa, curatrice della mostra INUIT esposta in occasione delle Olimpiadi invernali del 2006, nella stessa sede del Museo Regionale di Scienze Naturali.
Sono riassunti i diversi progetti che oggi portano avanti Associazioni ed Amici di Gabriella Massa: Manifesto per i Poli, Carta dei Popoli Artici, Progetto Italia-Ammassalik, Women in Charge Artiste Inuit contemporanee, Saxu-Mundi Free World.