Slow Museum
Viene presentato Slow Museum. I luoghi dell’arte contemporanea come spazio d’esperienza per la società, il volume a cura di Loriana Ambusto e Massimiliano Vetere pubblicato da Silvana Editoriale. Intervengono gli autori, il direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria Ludovico Pratesi, il docente di estetica all’Università Mediterranea di Reggio Calabria Ettore Rocca.
Comunicato stampa
Slow Museum. I luoghi dell’arte contemporanea come spazio d’esperienza per la società rappresenta un’utile occasione per riflettere sulla funzione dei musei e degli spazi pubblici in Italia.
Il volume, edito per la Biblioteca d’arte contemporanea di Silvana, presenta il risultato di una ricerca volta a riflettere sulle funzioni e sulle finalità dei luoghi per l’arte nella società contemporanea. Di fronte ad un panorama culturale estremamente variegato e in continuo mutamento il punto di partenza per l’indagine è l’idea di un luogo per l’arte che non vada a sostituire le tradizionali finalità museali, ma che sviluppi un modello alternativo. Come spiegano gli autori Loriana Ambusto e Massimiliano Vetere “lo slow museum è uno spazio dedicato all’arte contemporanea come luogo dove la collettività possa incontrare l’arte facendone esperienza diretta. Uno spazio vivo che coniuga istanze prettamente estetiche con riflessioni di carattere sociale e antropologico su un presente in continuo divenire”.
L’incontro consente di riflettere sul rapporto che oggi esiste tra arte, cultura e società; sul sistema dell’arte e l’interazione fra i suoi soggetti, sui luoghi dell’arte e la loro evoluzione, sulle opportunità offerte da luoghi in apparenza periferici.
Come afferma Ludovico Pratesi nell’introduzione al volume “appare fondamentale che il museo non si rivolga esclusivamente agli addetti ai lavori ma elabori una serie di strategie comunicative necessarie per coinvolgere fasce di pubblico sempre più ampie nelle attività dello spazio”.
L’opera di Michelangelo Pistoletto I Temp(l)i cambiano-Terzo Paradiso, che compare in copertina, rappresenta emblematicamente l’idea del libro: l’opera di Pistoletto, infatti, si caratterizza per la relazione costante e instabile con un presente oscillatorio: quando i tempi cambiano, i templi cambiano di significato.
Il volume è completato da una serie di conversazioni con alcuni protagonisti del mondo dell’arte, in particolare Gabriella Belli, Gianfranco Botto, Pippo Ciorra, Cristiana Collu, Franco Dionesalvi, Piero Fantozzi, Alberto Fiz, Cristina Francucci, Claudia Gioia, Paolo Jedlowski, Salvatore Lacagnina, Domenico Mangano, Anna Mattirolo, Alfredo Pirri, Michelangelo Pistoletto, Ettore Rocca, Pierluigi Sacco, Patrick Tuttofuoco, Angela Vettese.