Emilio Nanni – Sign2
In mostra una selezione di prodotti tra i più significativi, presentando l’ultimo periodo della sua ricerca incentrata sul segno.
Comunicato stampa
La Galleria ART TO DESIGN di Bologna, in occasione di OFF – Bologna, Arte Fiera 2012,
presenta “Sign²” di Emilio Nanni a cura di Fabriano Fabbri.
Artista, architetto e designer, Emilio Nanni per la prima volta combina, in una sorta di
“percorso ideale”, una selezione di prodotti tra i più significativi della sua attività di
Designer, dal 1985 al 2012, creati per le più conosciute aziende italiane di design, fra
cui: Zanotta, Varaschin,Tonon, Tonelli, Synonymha, Roche Bobois, Lamm, Guzzini,
Cattelan Italia, Calligaris, Billiani, a quella di Artista, presentando l’ultimo periodo
della sua ricerca incentrata sul segno.
ART TO DESIGN è una galleria nel pieno
centro di Bologna. Il suo carattere trasversale,
che riflette e unisce il background culturale e
lavorativo dei suoi fondatori, Nicolò Riguzzi e
Alessandro Betocchi, la porta a essere un
importante punto d’incontro di artisti e
designer di tutto il mondo, una galleria
studio-contenitore che ricerca e seleziona
autori che si muovono in quel crinale
multidisciplinare, appunto fra arte e design,
come Samare, Riccardo Schweizer, Richard
Lauret, Paul Thuile, Fabio Rotella, ecc.
Spazio ideale, quindi, per proporre in
contemporanea l’ultima ricerca artistica e l’attività di designer di Emilio Nanni che ha
sempre tenuto separati i due ambiti e che trova ora nel “segno” il trade-d’union per
saldare le due “anime“ e nello spazio di ART TO DESIGN la situazione ottimale per
presentarsi compiutamente.
ART TO DESIGN
ART TO DESIGN
Via Porta Nova, 12 – 40123 Bologna (BO) Italy
Tel.: +39 (051) 6590752 – Fax: +39 (051) 225022 – Cell.: +39 (334) 6230814
www.arttodesign.it - [email protected]
Il segno netto e raffinato che contraddistingue il lavoro di designer e quello grafico e
netto tracciato prevalentemente dalla bic nera, che diventa corpo/immagine attraverso
il gesto controllato nella ripetizione ossessiva del segno, sono la specificità della ricerca
sul segno tout court di Nanni.
Saranno inoltre presentati, in anteprima, i nuovi prodotti disegnati per Bosa, Billiani e
Laboratorio Pesaro.
Dal 27 gennaio al 17 marzo 2012
Galleria ART TO DESIGN, via Porta Nova 12 (Bologna)
Inaugurazione Venerdì 27 gennaio 2012 ore 18:00
TESTO CRITICO:
Il “cigno nero” e il “cigno bianco”
di Fabriano Fabbri
A vedere quei lavori collocati tutti assieme, lì, quasi essudati dalla superficie a brulicare
sui muri, faremmo fatica ad associarli a una mostra personale, anche perché, nello
stesso ambiente, la pulizia delle sedie e degli altri oggetti in rassegna ci fa pensare a
una seconda presenza. Verrebbe da credere, infatti, che le grafie di questo artista non
abbiano alcun rapporto di interazione o di parentela con le morfologie quintessenziali
sparpagliate per la galleria. Abbiamo
sbagliato mostra? È davvero
un’antologica su un singolo
protagonista? Insomma si tratta davvero
della stessa persona? L’invito parla
chiaro benché continui a lasciarci un po’
di stucco: Emilio Nanni. Sign2. Non sono
in due, è uno solo.
Nanni si presenta da sé con un
curriculum che fa paura. È uno degli
esponenti più rappresentativi del
Neofunzionalismo, ovvero di una
corrente tipica dei “nati attorno al 1960”, secondo un destino generazionale che Nanni
condivide con personaggi come Jasper Morrison, Naoto Fukasawa, Kostantin Grcic, Piero
Lissoni eccetera, ovvero con tutti quei designer che qualche tempo fa Gareth Williams
ha raccolto, assieme ad altri, sotto l’egida di The Furniture Machine, nella prestigiosa
sede del Victoria and Albert Museum. Il carattere che accumuna questi designers
consiste nel contrastare con una cura disinfettante di forme geometriche i revivalismi
citazionistici del postmoderno, con i suoi moduli ispirati al passato e con le sue soluzioni
ART TO DESIGN
ART TO DESIGN
Via Porta Nova, 12 – 40123 Bologna (BO) Italy
Tel.: +39 (051) 6590752 – Fax: +39 (051) 225022 – Cell.: +39 (334) 6230814
www.arttodesign.it - [email protected]
al limite del lezioso. Naturalmente, il “neo” in questione viene a interporre non poche
differenze rispetto al funzionalismo di stampo modernista, estremamente rigoroso nella
manifestazione di linee rette, forse fin troppo asettiche e igienizzate, che i
neofunzionalisti, non per nulla, ripescano ma allo stesso tempo rianimano. Nel caso di
Nanni, volumi astratti e allisciati si torcono in movimenti imprevisti, si attengono al
diktak di essere sempre ed inderogabilmente puliti e funzionali, certo, ma intanto si
smussano, ospitano flessioni, curvature, con le linee che concedono non poco terreno
alle diagonali e alle oblique. Per citare Piet Mondrian, il numero uno del rigore
minimalizzante e del Neoplasticismo, Nanni apre le sue creazioni al “tragico”, lasciando
filtrare movimenti tutt’altro che sterili,
anzi, consentendo al mondo della vita
di intrufolarsi nella massa compatta,
per esempio, di sgabelli che perfino nel
nome si allontanano dall’austerità
seriosa tipica del Bauhaus e dell’Esprit
Nouveau: Haik e Boom – così si
chiamano – arieggiano appellativi ed
onomatopee da fumetto, mentre sa di
croccante golosità mattutina Croissant,
ovvero una sedia al solito rigorosa nelle
linee ma altrettanto giocosa nel titolo e nei colori. I colori, appunto. Da perfetto
neofunzionalista, da una prima produzione improntata alla monocromia o quasi Nanni
passa a impiegare, più di recente, tinte piene e sature, addirittura fluorescenti,
estendendo alla pelle delle superfici la medesima spinta animatrice che pulsa, seppure
contenuta, nel corpo dei volumi.
Ed ecco il punto. Ecco spiegato il dubbio. Ecco operata la sintesi tra il Nanni ufficiale, il
Nanni-designer di fama internazionale, il Nanni che mostra il volto professionale, da
“cigno bianco”, potremmo dire, che tuttavia cede terreno alla seduzione inarrestabile
del lato nascosto delle forze geometriche, al “cigno nero”. Ecco allora il Nanni-artista
della tanto sterminata quanto suggestiva produzione artistica e grafica, dove, per citare
un altro classico sempreverde, il rigoroso impegno professionale del Dottor Jekyll lascia
emergere le pulsioni incontenibili del Mr. Hyde. Detto senza metafore, il Nanni in
versione artista (si fa prendere) dall’ossessione irrefrenabile di raffigurare movimenti
cellulari generando corpuscoli in stato germinativo, da amebe e globuli ora moltiplicati
a formare un ampio tessuto epidermico ora pronto a giganteggiare in ovuli ipertrofici. È
il non plus ultra di un vitalismo estremo, palpitante e ossessivo, apparentemente del
tutto opposto al rigore neofunzionalista del Nanni-designer. Apparentemente, sì. Perché
i volumi di Nanni – lo abbiamo visto – hanno sempre testimoniato la presenza di una
forza pulsatile da “blobjects”, direbbe ancora Williams, in cui scalpita il solito “cigno
nero”. Insomma, per stare al nome di uno dei suoi bellissimi oggetti, il Nanni-artista
sbriglia gli istinti e si fa piacevolmente“Lunatico”. Che il Mr.Hyde stia diventando un
Lupo Mannaro?