Dminc – tra Eros e Sogno
Presentazione delle nuove opere a cura dell’artista.
Comunicato stampa
Finalmente una galleria e un'artista che elevano il tasso internazionale di Bologna. E' stato, infatti, inaugurato sabato 8 ottobre 2011 a Bologna in via San Felice 22 l’atelier di pittura di Dminc. Lo spazio prescelto è di per sé notevole: collocato nell'ambito del prestigioso Palazzo Pallavicini, consiste in 290 mq. occupati dal laboratorio dell'artista e dalla show room personale permanente. Si tratta di una iniziativa privata molto coraggiosa in un momento critico per le risorse dedicate alla cultura e costituisce una soluzione praticamente unica per la nostra città.
Bologna dal 1300 a tutto il 1500 è stata una città molto vivace sotto il profilo della produzione pittorica. E' stata sede di importanti scuole, basti citare per tutte quella dei Carracci. Ampie vestigia della produzione artistica dell'epoca rimangono tuttora in città ad impreziosirne la bellezza e la rilevanza sotto il profilo culturale.
Ai giorni nostri non è altrettanto frequente l'apertura di nuovi importanti spazi dedicati all'arte. Per questo assume particolare rilevanza la recente iniziativa di Delfina Mincarelli (più nota come DMinc) che ha inaugurato il suo atelier di pittura a Bologna. Lo spazio prescelto è di per sé notevole: collocato nell'ambito del prestigioso Palazzo Pallavicini, consiste in xy mq. occupati dal laboratorio dell'artista e dalla show room personale permanente, dando vita ad una soluzione senz'altro originale nel panorama pittorico non solo bolognese.
Delfina Mincarelli, pittrice autodidatta, rompe gli schemi dell’arte contemporanea proponendo un’innovativa visione del nudo. Il suo linguaggio dimostra grande abilità tecnica: bilancia la pittura a olio con l’uso di paste che conferiscono profondità, consistenza e materia all’opera. Le figure sono inserite in ambienti spogli, aerei e leggeri. Le pacate tonalità dei corpi vengono spesso risaltate da vivaci tocchi di colore. I quadri, animati da ritmi fluidi e tondeggianti, denotano uno stile inconfondibile. La resa generale è limpida ed immediata.
I dipinti di DMinc uniscono il passato al presente: alla forza e statuaria classicità della figura maschile è contrapposto il voluttuoso e modernissimo nudo femminile. Nelle rappresentazioni compaiono elementi di matrice esplicitamente contemporanea in fatto di abbigliamento e ambientazione. Inoltre, l’artista indugia in modo particolare nella realizzazione di mani e piedi, autentici indicatori delle pulsioni provate dai protagonisti.
La pittrice mescola con maestria cultura orientale ed occidentale. Infatti, nei quadri sono presenti numerosi elementi di stampo zen e di richiamo alla tradizione giapponese. I dipinti offrono un’inedita visione europea su pilastri fondamentali dell’identità nipponica quale la fioritura dei ciliegi, che simboleggiano la bellezza dell’effimero e la ricerca della perfezione. Essa si concretizza in un unico istante e, labile, vola via.
L’artista tratta il tema dell’amore; i suoi quadri sono attimi di perfezione sottratti al tempo e prolungati all’infinito. Narra il viaggio di due amanti sulle acque del rapporto umano: i loro moti d’anima confluiscono tra diffidenza e seduzione, timori e passione, nell’amore puro, e scivolano inevitabilmente dall’attaccamento alla solitudine, dalla speranza alla nostalgia. Sono racconti che esprimono sentimenti ispirati dall’alto, che galleggiano sulla frontiera tra tempo ed eternità.
All’occhio esperto non sfuggiranno numerosi richiami presenti nelle opere: alla scultura greca, a Botticelli, a Hokusai e Hiroshige, a Camille Claudel e Jean Rodin, a Schiele e Picasso.
In conclusione, DMinc è un’artista profondamente cosmopolita che spazia in tempi e culture. La sua pittura è tanto spoglia quanto ricca di significati e riferimenti.
Giuseppina Massara Marzano