Incontro con Jannis Kounellis
La Casa della Cultura ospiterà uno tra i massimi esponenti dell’Arte Povera, Jannis Kounellis, artista di origine greca ma stabilitosi a Roma a metà degli anni Cinquanta. Recentemente tornato in Italia dopo le personali a Mosca, in novembre, negli spazi della fabbrica dismessa “Red October Chocolate Factory” e poi a Pechino al Today Art Museum.
Comunicato stampa
LA CASA DELLA CULTURA INCONTRA
JANNIS KOUNELLIS
Il maestro dell’arte povera dialoga con Salvatore Veca e Corinna Ferrari
MILANO, 17 gennaio 2012– In coincidenza con la grande mostra-evento sull’Arte Povera, curata dal critico d’arte Germano Celant per il Comitato Italia 150 e disseminata in otto città italiane, tra cui Milano con la rassegna antologica Arte Povera 1967-2011, in programma fino al 29 gennaio presso la Triennale, martedì 31 gennaio alle ore 18.00 la Casa della Cultura ospiterà uno tra i massimi esponenti di questo movimento, Jannis Kounellis, artista di origine greca ma stabilitosi a Roma a metà degli anni Cinquanta. Recentemente tornato in Italia dopo le personali a Mosca, in novembre, negli spazi della fabbrica dismessa “Red October Chocolate Factory” e poi a Pechino al Today Art Museum.
Un appuntamento con l’arte – arte che è anche memoria storica e riflessione sociale – che inaugura un nuovo filone di approfondimento culturale per la Casa della Cultura.
Con l’Arte Povera, termine coniato da Celant verso la fine degli anni Sessanta, vengono abbandonati i tradizionali mezzi espressivi, quali la pittura e la scultura, per ampliarne la gamma, adottando materiali naturali e oggetti d’uso comune, al fine di comporre un nuovo linguaggio visivo. E’ stata, ed è tuttora, l’originale risposta italiana alle contemporanee tendenze d’avanguardia straniere, come l’arte minimal, concettuale, land e environmental Art, che ha ottenuto, per questo, il maggior riconoscimento a livello internazionale.
Kounellis nelle sue opere introduce elementi vegetali e animali, materiali grezzi, come fuoco, pietre, carbone, travi di legno, lastre e putrelle di ferro, materiali di sintesi come cera, oro e piombo, a tratti associati a citazioni di frammenti, di calchi in gesso, intesi come simboli di un linguaggio perduto, chiave drammatica ma tuttavia necessaria per la comprensione del presente.
Le installazioni di Kounellis creano uno spazio da attraversare in una dimensione di totale immersione, molto differente rispetto alle performance spettacolari che caratterizzano l’arte contemporanea, intrisa di una cultura dell’evento volta a intrattenere più che a stimolare una riflessione critica. L’arte di Kounellis è la tenace espressione di un impegno civile che non demorde, svolge un importante ruolo sociale nel manifestare il malessere sofferto dal più ampio strato della popolazione in un momento storico complesso e confuso, un disagio che nel nostro paese è ancora difficile elaborare perché, come afferma lo stesso Kounellis, “in Italia viene dimenticato l’aspetto libertario dell’arte, e dell’arte povera in particolare, a causa di un’operazione ideologica”, di stampo, ovviamente, conservatore.
Dialogheranno con l’artista Salvatore Veca, filosofo e docente di Filosofia Politica, e Corinna Ferrari, docente di Estetica presso l’Accademia delle Belle Arti di Brera.