Frenologia della Vanitas
La Triennale di Milano e Johan & Levi Editore in collaborazione con il Bookstore Skira Triennale sono lieti di annunciare l’incontro dedicato al volume Frenologia della Vanitas di Alberto Zanchetta. Con l’autore è presente il critico d’arte Marco Meneguzzo.
Comunicato stampa
Frenologia della vanitas
Il teschio nelle arti visive
di Alberto Zanchetta
La Triennale di Milano e Johan & Levi Editore in collaborazione con il Bookstore Skira Triennale sono lieti di annunciare l'incontro dedicato al volume Frenologia della Vanitas di Alberto Zanchetta. Con l'autore è presente il critico d'arte Marco Meneguzzo.
Giovedì 2 febbraio ore 18.30
Bookstore Skira Triennale
Viale Alemagna 6, Milano
Tel. 02 72018128
Il saggio ripercorre la storia del teschio nell'arte dell’Occidente e dell’Oriente, dalla preistoria attraverso il Medioevo e dal Seicento fino ai primi anni del Terzo Millennio con specifici approfondimenti sulla grande proliferazione del macabro nella cultura europea, su come lo spazio della vita e il tempo della morte convivano in città come Napoli e Palermo e sulla diversa concezione della morte in Messico e in Cina.
Da un’idea originaria di trattamento del tema del teschio nell’arte contemporanea, Alberto Zanchetta amplia magistralmente l’orizzonte includendo nella sua indagine un arco di tempo molto più esteso, fino a costituire una ossimorica “cronistoria non cronologica” in cui ciò che conta non è lo svolgimento temporale dei secoli ma in qualche modo il sentimento, il tema, l’analogia, che unisce tempi anche fra loro distanti. Un’analisi trasversale, in cui letteratura, musica, teatro, si intersecano all’arte figurativa per tracciare il quadro della resa artistica del teschio nel tempo. Molteplici le espressioni prese in considerazione: graffiti, pittura, scultura, fotografia, video, fumetti, radiografie, e gli enigmatici teschi di cristallo di rocca precolombiani. Oltre cento artisti presi a esempio per illustrare le trasformazioni del teschio nella sua rappresentazione: da Marina Abramovic a Basquiat, da Cézanne a Dalí, De Dominicis, Gligorov, Hirst, Frida Kahlo, Klimt, Warhol, solo per citarne alcuni. Uno stile sempre ironico che alleggerisce il tema e ripara il lettore dalla sua gravità. Del resto Zanchetta cita Stendhal che aveva nutrito l’idea che l’arte fosse una promessa di felicità, e si mantiene nei toni, non nell’argomento, mosso da questa spinta ideale.
Con l'autore ne parla giovedì 2 febbraio il critico d'arte Marco Meneguzzo.
Alberto Zanchetta è critico d’arte e curatore indipendente. Dal 2007 insegna Storia dell’Arte alla LABA di Brescia. Nel 2006 ha pubblicato il pamphlet Antologia del Misogino e nel 2007 il saggio Humpty Dumpty Encomion. Scrive per le riviste Flash Art e Arte e Critica, suoi contributi sono apparsi anche sulle riviste Inside, Around Photography, Espoarte, ArtKey, EQUIPèCO, Arte contemporanea. Ha curato e presentato oltre duecento mostre presso istituzioni pubbliche e gallerie private.