Identità e Percorsi
La rassegna propone quaranta lavori tra dipinti e sculture di 18 artisti differenti per percorsi e generazioni e mette a confronto singoli percorsi espressivi provenienti dai molteplici linguaggi dell’arte astratta e figurativa.
Comunicato stampa
Si inaugura sabato 11 febbraio al Museo Civico Umberto Mastroianni a Marino la mostra “Identità e percorsi”, aperta fino al 25 febbraio. La rassegna propone quaranta lavori tra dipinti e sculture di 18 artisti differenti per percorsi e generazioni e mette a confronto singoli percorsi espressivi provenienti dai molteplici linguaggi dell’arte astratta e figurativa. Ogni artista ha sintetizzato con più opere recenti o degli ultimi anni il proprio lavoro. Accoglie il visitatore una installazione di Cecilia Bossi, formata da tre sedie assemblate con materiali diversi e intitolata semplicemente “senza titolo”. Anna Seccia, invece, riflette sul valore della pittura come base di ogni processo creativo. Esponente della pittura aniconica Anna Seccia ha partecipato alla 54° Edizione della Biennale d’Arte di Venezia (sezione Abruzzo) con l’”Opera aperta” che porterà a termine con la fine delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia in programma il 17 marzo all’Aurum di Pescara. In questa occasione l’artista abruzzese presenterà una installazione dal titolo: “L’arte che unisce: luogo della creatività collettiva” composta da più di mille uova dipinte e realizzata con la partecipazione di 800 ragazzi del Liceo Artistico di Pescara. Il percorso prosegue con le opere di tre pittori che hanno mantenuto uno stretto dialogo con la pittura materica. Angela Scappaticci realizza i suoi lavori con la tecnica del cretto; Elisabetta Fontana fonde sulla tela diversi materiali con impasti di colore; Marco Diaco si esprime con una tonalità monocromatica di base composta di sabbia e grumi di colore. Da contraltare le opere di Cristina Messora, un alfabeto di segni luminosi realizzati con inserti collagistici; le tele di Roberto Venturoni del periodo astratto-geometrico e la pittura di nobiltà tutta letteraria di Stefano Sorrentino. La mostra prosegue con quattro lavori in lastra di alluminio di Stefano De Angelis, tratti dal ciclo “Quadri luminosi”. A portare l’attenzione sulla pittura figurativa ci pensa Egidio Scardamaglia con una scelta di opere, di forte spessore narrativo, sul tema dell’immigrazione. Sempre su questa direzione Paul De Haan conduce una sua particolare ricerca del vero prendendo spunto da oggetti di vita domestica; Rosita Sfischio si sofferma sul tema della figura femminile catturata nella sua intimità; Maria Ceccarelli esalta il valore evocativo e spirituale del nudo femminile. Il trait-d’union con la pittura narrativa è data da Elena Candoli che prende in esame il volto con l’integrazione di elementi decorativi. E se Maurilio Cucinotta, “il pittore del sogno” si racconta attraverso il vero e il verosimile, Felixandro esplora il paesaggio lunare spolverato da superfici luminose. Punteggiano il percorso espositivo le sculture in ceramica raku di Maria Felice Petyx sul tema della figura femminile e quelle in ferro elettrosaldate di Paolo Camiz, portatrici ciascuna di una forma ben definita.