Conversazione d’arte
La storia del disegno è storia dell’arte; ne investe tanto le valenze teoriche e concettuali quanto le modalità pratica del realizzare l’opera finale.
Comunicato stampa
La storia del disegno è storia dell’arte;
ne investe tanto le valenze teoriche e concettuali quanto le modalità pratica del realizzare l’opera finale.
Ma fu ed è una costruzione mentale che si avvale di un unico mezzo rappresentativo, il tratto e la linea;
quest’ultima intesa come interruzione di un continuum infinito è espressione di un limite, e in parallelo e un limite anche il supporto su cui si opera: perché definisce un’entità spaziale che è distinta da quella fisica in cui lavora il soggetto (disegnatore).
Disegnare, e il disegno, significano oggettivare un’immagine soggettiva, assegnandole un limite, una situazione spaziale, una forma attraverso “convenzioni”simboliche il cui segno, o sistemi segnici, sono il punto di raccordo tra l’esperienze dell’artista e l’esperienza comune.
Oggetto di valutazione critica sin dal Trecento esso costituisce, sì, la fase iniziale dell’operazione artistica (anche all’interno della realizzazione della singola opera pittorica o scultorea), strumento essenziale per la didattica e per il conseguimento dello stile personale;
ma pure disegno come momento più alto della creazione artistica elevato al valore concettuale di “idea”, e come tale avente un valore estetico indipendente suscettibile di valutazione autonoma.
Disegno infine come ambito di sperimentazione in cui emerge la personalità dell’artista declinata nelle scelte delle tecniche finalizzate al percorrimento della propria personale poetica.
Un percorso in cui le prove grafiche di Leonardo, Michelangelo e Raffaello rimarranno punti fermi delle considerazioni critiche, usate quali puntelli per le diverse (e talvolta opposte) poetiche.
Un meditare sulle stesse fonti che furono alla base (e in parte sono ancora) della cultura occidentale, ma che hanno avuto la loro scaturigine nei medesimi miti classici riportati da Plinio il Vecchio e da altri autori classici in cui la nascita della pittura è legata indissolubilmente al gesto del disegno:
“tutti riconoscono che [il principio della pittura] è consistito nel tracciare, grazie a linee, il contorno di un’ombra umana” (Nat. Historia XXXV, 25), indizio di un carattere funzionale e pratico a cui subito dopo si accosta una dimensione più intima, anticipatrice dell’ispirazione artistica e dell’urgenza espressiva dell’artista nell’episodio della figlia del vasaio Butade
“che innamorata di un giovane, e siccome questo doveva partire per l’estero, circondò con una linea l’ombra del suo volto proiettata sul muro dalla luce di una lampada […]”(Nat. Historia CLI).