Essere deboli è umano e perciò deve cessare

Informazioni Evento

Luogo
GOETHE INSTITUT TURIN
Piazza San Carlo 206, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Lu. – ven. 10:00-13:00/14:30-21:00
Sab. 10:00 – 13:00

Vernissage
09/02/2012

ore 17:30-20:00

Contatti
Email: ufficiostampa@rom.goethe.org
Artisti
Eva Frapiccini, Franziska Hauser
Generi
fotografia, doppia personale

Le opere di Frapiccini e Hauser, che in questa occasione hanno lavorato insieme per la prima volta, fungono da commento visivo a due voci del testo di Brecht che il drammaturgo Heiner Müller definì “epocale”. Le loro immagini creano un corto circuito temporale fra il 1918, anno in cui è ambientato il Fatzer, e il nostro oggi. Nei loro sguardi incrociati Berlino e Torino si fanno reciprocamente eco.

Comunicato stampa

Essere deboli è umano e perciò deve cessare
Sguardi incrociati su Berlino e Torino nelle fotografie di Eva Frapiccini e Franziska Hauser al Goethe-Institut

Torino, 26 gennaio 2012. Nell’ambito di Dappertutto è l’uomo! Brecht_Camp_2, settimana dedicata all’opera dell’importante drammaturgo tedesco che si svolgerà a Torino dal 6 al 12 febbraio, il 9 febbraio sarà inaugurata la mostra fotografica di Eva Frapiccini e Franziska Hauser al Goethe-Institut di Torino. Prendendo spunto dal testo incompiuto di Brecht, il famoso Fatzer-Fragment che andrà in scena per la prima volta in Italia con la regia di Fabrizio Arcuri proprio negli stessi giorni, le due fotografe hanno perlustrato rispettivamente la città dell’altra: Eva Frapiccini ha cercato le orme della figura del rivoluzionario Fatzer nella Berlino del 2011, mentre la sua collega tedesca, Franziska Hauser, ha esplorato Torino, magica e diabolica, immaginando scenografie metropolitane. Le opere di Frapiccini e Hauser, che in questa occasione hanno lavorato insieme per la prima volta, fungono da commento visivo a due voci del testo di Brecht che il drammaturgo Heiner Müller definì “epocale”. Le loro immagini creano un corto circuito temporale fra il 1918, anno in cui è ambientato il Fatzer, e il nostro oggi. Nei loro sguardi incrociati Berlino e Torino si fanno reciprocamente eco.

“Mi sono chiesta cosa avrebbe fatto al suo posto una donna, vivendo in uno stato di degrado e consapevole di essere schiacciata da un sistema ingiusto. Per questo ho immaginato il viaggio di una donna, che si muove da una condizione all’altra, senza meta. Esattamente come il viaggio tracciato per noi nel Fatzer, non c’è redenzione, solo un viaggio tra passato e futuro e viceversa. Nella Storia, Fatzer l’individualista ha vinto, ma forse dopo tanti tentativi possiamo dire che almeno in tasca ci resteranno le idee.”
Eva Frapiccini

“Nei panni di scenografa ho perlustrato Torino con la macchina fotografica in cerca di possibili scenari, bozze di scenografie.
(….).
Ho scelto luoghi vuoti per il personaggio di Fatzer, che, in lotta contro l’inumanità, finisce per diventare lui stesso inumano. Lui non è però nel mio spazio, ma dietro il mio obiettivo. Con lui ho attraversato a piedi ciò che caratterizza una grande città: prigioni, cimiteri, fabbriche, strade, vicoli, cortili e androni.”
Franziska Hauser

Essere deboli è umano e perciò deve cessare
Mostra fotgrafica di Eva Frapiccini e Franziska Hauser
6 febbraio – 4 aprile 2012
Inaugurazione 9 febbraio, ore 17:30-20:00
Goethe-Institut Turin
Piazza San Carlo 206
Lu. – ven. 10:00-13:00/14:30-21:00
Sab. 10:00 – 13:00
Info: [email protected], 011 54 38 30
www. goethe.de/torino

Eva Frapiccini (1978) vive e lavora tra Rotterdam e Torino. E’ laureata in Storia dell’Arte (Università di Bologna) e in Fotografia (IED, Torino). E’ stata recentemente in residenza presso la Fondazione NAC di Rotterdam. E’ rappresentata dalla Galleria Alberto Peola, Torino dal 2009. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni museali in Italia – GAM e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; MAMbo, Bologna; Fondazione Fotografia Modena e Cassa di Risparmio Modena -e in collezioni private. Nel 2008 è stata pubblicata da Skira, in edizione bilingue italiano e inglese, la monografia Muri di Piombo. Eva Frapiccini.

Franziska Hauser, nata a Berlino nel 1975, ha studiato dal 1996 al 2003 scenografia e belle arti alla Kunsthochschule Berlin Weißensee; dal 2003 al 2008 ha lavorato come assistente del prof. Arno Fischer presso la Ostkreuzschule für Fotografie. I suoi lavori fotografici sono stati esposti sia nell’ambito di mostre personali – presso la Galerie F 92, il Literaturforum im Brechthaus e Les Subsistances di Lione – che all’interno di mostre colᆳlettive – ad Arles 2002, per il Monat der Fotografie 2004, nel Schloss Genshagen e nella Galerie Burjuahr. Dal 2007 al 2009 ha collaborato con Institut für Auslandsbeziehungen (ifa) alla realizzazione della mostra antologica di Arno Fischer e del film „Leben im Bild“.
Dal 2007 al 2009 ha collaborato con Istitut für Auslandsbeziehungen (ifa) alla realizzazione della mostra antologica di Arno Fischer e del film “Leben im Bild”.