Francesco Bottai – Paesaggi teatrali
Francesco costruisce teatri in scala come ricche composizioni, in cui ogni dettaglio è rappresentato e reso possibile attraverso una straordinaria manualità. Ma le sue opere non sono solo questo. Nei suoi lavori, Francesco evidenzia sia un fare antico, come quello del costruire artigianalmente, sia introduce elementi e soluzioni rappresentative estremamente contemporanee, come ad esempio l’utilizzo di sensori, led, proiettori, telefoni e computer.
Comunicato stampa
La mostra “Paesaggi teatrali” dell’artista Francesco Bottai sarà inaugurata giovedi 9 febbraio con una conferenza stampa presso il Teatro della Pergola di Firenze alle ore 18.00, per poi proseguire, nello stesso giorno alle 19.30, nelle sedi della Galleria Tornabuoni (Borgo san Jacopo, 53/r) e la Galleria La Corte Arte Contemporanea di Rosanna Tempestini Frizzi (via de Coverelli, 27/r).
La presentazione della mostra al Teatro della Pergola vedrà la presenza del direttore generale dott. Marco Giorgetti; dott. Maurizio Scaparro, regista teatrale; Fabio Fornaciai, responsabile Galleria Tornabuoni, dott.ssa Sonia Zampini, curatrice.
“Paesaggi teatrali” sarà visibile presso le tre sedi fino a sabato 25 febbraio.
La mostra promossa dalla Galleria Tornabuoni è a cura di Sonia Zampini.
“La sinergia tra queste realtà che maggiormente incidono sul panorama culturale di Firenze, trova un punto di incontro nella realizzazione della mostra di Francesco Bottai.
Francesco Bottai è infatti un attore e un artista, le sue opere sintetizzano questa duplice attitudine. Francesco costruisce teatri in scala come ricche composizioni, in cui ogni dettaglio è rappresentato e reso possibile attraverso una straordinaria manualità. Ma le sue opere non sono solo questo. Nei suoi lavori, Francesco evidenzia sia un fare antico, come quello del costruire artigianalmente, sia introduce elementi e soluzioni rappresentative estremamente contemporanee, come ad esempio l’utilizzo di sensori, led, proiettori, telefoni e computer. Il fine di ogni opera è l’interazione con il pubblico sottolineando quindi l’importanza della comunicazione. L’affinità, in questo senso, con il Teatro e una Galleria d’arte è forte ed evidente nella sua portata semantica.” (S. Zampini).
“E al paesaggio teatrale, Francesco prova ad aggiungere, quasi per una difficile sfida ad osare, il movimento dall’esterno, spesso movimento del visitatore che voglia inserirsi direttamente nel gioco: tende che si muovono, luci che si modificano, ombre che vagano negli spazi creati dalla fantasia, , dai ricordi, dalla curiosità. (…) e mi piacerebbe che molti di noi , entrando nel mondo di Francesco, si sentissero non soltanto spettatori o visitatori, ma complici ed attori di questo suo-nostro piccolo universo.” (M. Scaparro)