Michael Hilsman – Piccolo grande uomo
Recentemente indicato dall’autorevole rivista Modern Painters come un giovane talento “to watch”, da osservare, Michael Hilsman è un artista che, nonostante le ultime tendenze nell’arte contemporanea prediligano alla pittura qualsiasi altra tecnica, usa ancora il mezzo pittorico per fare una sua riflessione sui concetti fondamentali dell’Arte e della Vita.
Comunicato stampa
La Galleria Glance è lieta di presentare la prima personale italiana del giovane artista americano Michael Hilsman (Los Angeles,1984; vive e lavora a New York).
Recentemente indicato dall’autorevole rivista Modern Painters come un giovane talento “to watch”, da osservare, Michael Hilsman è un artista che, nonostante le ultime tendenze nell’arte contemporanea prediligano alla pittura qualsiasi altra tecnica, usa ancora il mezzo pittorico per fare una sua riflessione sui concetti fondamentali dell’Arte e della Vita.
“Mi interessa usare la pittura perché in questo ambito le regole sono molto ben definite, ma all'interno di queste regole credo che ci sia ancora lo spazio per infinite combinazioni di significato…Per me dipingere un quadro è come una lotta... Esistono molti tipi di lotta ma credo che la più potente e gratificante sia quella con il proprio Io.
L’Io (come la realtà) è irrimediabilmente frammentato in pezzi: le mani, i denti, i capelli, le dita, i gomiti, le ginocchia, ecc... A volte queste parti di noi appaiono solide come rocce, robuste e reali. Altre volte invece sembrano scivolare, fluttuare, sbriciolarsi, sfarfallare come una candela in una caverna...
Un'altra parola che userei è fluttuazione. La Vita o la Morte nei miei quadri si basano unicamente su questa oscillazione tra una realtà fisica e una realtà più profonda, insondabile...
Spesso le mie opere contengono oggetti che ho nelle immediate vicinanze: i miei piedi, una scarpa, una tazza,o altri oggetti di uso personale, non necessariamente caricati di valenze simboliche. Non utilizzo questi “marcatori del Se” come una forma di espressione diaristica o personale, ma piuttosto come strumenti da manovrare attraverso e all'interno di questa reciprocità di stati. In altre parole, utilizzando come punto di partenza una forte soggettività, il mio obiettivo è di scartare l’identità, annientando la visione soggettiva dell‘ Io per accedere ad una verità molto più grande e potente…”
Michael Hilsman sta conseguendo un Master in Fine Art al Hunter College di New York, e ha già partecipato a significative mostre collettive e residency negli Stati Uniti, India, Pakistan e Ungheria. Questa mostra è la prima personale italiana dell’artista.