Silenzi Pregnanti
L’Archivio Fotografico Italiano- in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del comune di Castellanza – da sempre attento alle ricerche visive e alla contaminazione di linguaggi, continua la sua incessante attività nella promozione della fotografia d’autore proponendo un percorso intimo e solitario attorno al tema del silenzio, indagando luoghi, spazi e paesaggi che si lasciano guardare senza barriere.
Comunicato stampa
Silenzi Pregnanti – Luoghi - Spazi – Paesaggi
nelle immagini Digigraphie fine art di:
Claudio Argentiero - Davide Niglia - Umberto Armiraglio
Fabio Preda - Matteo Coltro - Eligio Corti
18 febbraio – 4 marzo 2012
villa Pomini - Castellanza (Va )
Orari di visita : venerdì e sabato 15/19 – domenica 10/12 – 15/19 – Ingresso libero
piano rialzato
L’Archivio Fotografico Italiano- in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del comune di Castellanza - da sempre attento alle ricerche visive e alla contaminazione di linguaggi, continua la sua incessante attività nella promozione della fotografia d’autore proponendo un percorso intimo e solitario attorno al tema del silenzio, indagando luoghi, spazi e paesaggi che si lasciano guardare senza barriere.
Il silenzio è innanzi tutto uno stato della mente e dell’ anima che si volge all’ascolto, all’attenzione e alla complicità intima che crea pensieri, idee, visioni.
I silenzi interiori diventano stimoli per catturare, nell’apparente semplicità di uno scatto, vaghe dolcezze, consapevoli tristezze, smarrimenti e sensazioni indistinti, confuse e a volte anche ostili, ma talora rassicuranti.
Silenti paesaggi nell’ora della luce radente e delle ombre lunghe, segni che il silenzio regala attraverso richiami simbolici e nostalgici ricordi, giochi di luce struggente che danzano al crepuscolo, accompagnano l’uomo che incontra il silenzio, fonte di produttività creativa.
Ascoltare il silenzio è un esercizio di conoscenza introspettiva, una meditazione creativa che nasce dalla capacità di pre-visualizzare ciò che si è intuito catturando oggetti, corpi, luoghi, forme di luce che emanano mistero.
Fotografie silenti sospese nel tempo, imprigionate in una dimensione spirituale a cui ci si accosta con una certa sacralità e che indaga i luoghi dell’assenza, gli spazi di vuoti definiti tra luce e ombra, tra volume e forma.
La presenza dell’uomo è solo suggerita, egli infatti è totalmente immerso nei non luoghi nei quali la vita è presente con tutte le sue sfumature cosicché la luce diventa una rivincita sul tempo dimenticato.
Lo stato dell’ascolto ha un sapore estetico, appaga la mente ed educa lo sguardo grazie alla contemplazione.
Si distinguono quindi paesaggi intimisti e metafisici, immagini simmetriche ed equilibrate, tagli compositivi e prospettici, dimensioni oniriche e vibrazioni della natura.
Il silenzio non si vede, ma l’homo videns è riuscito a catturarlo.
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Gli Autori AFI
Claudio Argentiero da oltre 25 anni si occupa di fotografia.
Il suo percorso si snoda tra professione, committenza e ricerca personale.
E’ da sempre interessato alla documentazione del territorio e dei suoi mutamenti, producendo immagini per mostre e libri, collaborando con enti pubblici e privati.
Dal 1988 cura e organizza mostre ed eventi fotografici di rilievo.
Ama il b/n, che stampa personalmente, sperimentando la fotografia infrarosso, le antiche tecniche di stampa e le più moderne tecnologie digitali fine art, in stretta collaborazione con EPSON.
Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2010, realizzando, con altri autori, un libro e una mostra sulla cittadina francese.
Ha al suo attivo diversi libri, e nuovi sono in fase di pubblicazione e i suoi lavori sono stati pubblicati su diverse testate del settore e d’arte.
Da qualche anno si dedica con particolare interesse anche al ritratto.
E’ socio fondatore e Presidente dell’Archivio Fotografico Italiano, artefice con U.Armiraglio della nascita della rivista “la Clessidra”, di cui è photoeditor e responsabile rapporti con fotografi, giornalisti, critici, galleristi, archivi, agenzie a livello nazionale ed europeo.
Sue immagini fanno parte di collezioni pubbliche private.
Ha esposto in importanti spazi in Italia e all’estero, e ad Arles (Francia), tempio della fotografia mondiale, in contemporanea ai RIP dal 2005 al 2011, realizzando, con altri autori, un libro e una mostra sulla cittadina francese.
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Umberto Armiraglio nasce nel 1970, dopo avere studiato fotografia e aver lavorato come assistente a Milano, diventa titolare di uno studio fotografico che opera nell’ambito della moda, della fotografia fine art, dello still-life, della fotografia corporate e della comunicazione in generale.
L’entusiasmo per la ripresa fotografica lo porta ad estendere l’interesse verso una ricerca continua su temi diversi, utilizzando tutte le tecniche: dal bianco e nero, al digitale fino alla ripresa con apparecchi di grande formato e con pellicole di ogni genere, comprese le Polaroid.
Oltre all’applicazione commerciale del mezzo fotografico, dedica da anni molte energie alla realizzazione di mostre personali e collettive, sia in Italia che all’estero.
Diversi sono ormai i progetti che sono stati esposti divenendo in seguito libri.
La forte motivazione nel promuovere la fotografia lo ha portato ad essere uno dei fondatori delle associazioni Click Art’s-Fotografia e cultura dell’Immagine e A.F.I. – Archivio Fotografico Italiano, che si stanno consolidando da tempo come riferimento di alto livello nell’ambito dell’arte fotografica.
Per l’AFI dirige la redazione del periodico “La Clessidra”, divenuto immediatamente oggetto di collezione per appassionati di rivista di pregio che trattano fotografia e cultura.
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Fabio Preda, nato a Milano nel 1964, Laureato in Scienze dell'Informazione, vivo da sempre a Milano dove lavoro come Project Manager presso un’azienda di consulenza Informatica.
A 15 anni inizia la mia avventura fotografica, seguendo alcuni amici nel Parco Nazionale dello Stelvio a caccia di ungulati.
Sulle tracce dei più esperti, apprendo nuove conoscenze e tecniche di base nell'ambito della fotografia naturalistica, scoprendo una nuova passione e amore per la natura.
Dalla prima Fujica ST705 passo a corpi Olympus e a cavallo tra gli anni '80 e '90 entro in contatto con la Società Italiana di Caccia Fotografica alla quale, successivamente, mi iscrivo.
Durante questo periodo partecipo ad alcuni concorsi fotografici a livello regionale vincendo alcuni premi.
Dopo un lungo periodo di abbandono dell'attività fotografica, riprendo nel 2005 con strumenti digitali, riavvicinandomi successivamente nel 2007 alla S.I.C.F. con nuovi stimoli e forti motivazioni, sia nei confronti della fotografia, con nuovi progetti personali, sia dal punto di vista naturalistico.
Prediligo la macrofotografia e la fotografia di paesaggio, senza però trascurare tutti gli aspetti legati alla fotografia della fauna in generale.
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Matteo Coltro nasce cresce e vive da 26 anni a Busto Arsizio.
Laureato in marketing, appassionato alle arti visive intrattiene da due anni un rapporto con la fotografia.
Il suo interesse si rivolge particolarmente alla fotografia di paesaggio, in una chiave contemporanea basata su una cultura della fotografia classica.
Ha all’attivo numerose mostre collettive e personali.
A maggio 2011 è presente al “MIA” milan image art presso lo stand dell’archivio fotografico italiano, a luglio sempre grazie all’afi presenta m.c. alla prestigiosa rassegna fotografica francese, “les rencontres d’Arles”.
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Davide Niglia nato nel 1980 a Varese, ha conseguito nel 1999 la maturità presso il liceo artistico della stessa città. Da sempre appassionato di arte, pittura e scultura in primo luogo, si avvicina alla fotografia imparando da subito le basi dello sviluppo in camera oscura che utilizza a tutt’oggi. Predilige la fotografia di paesaggio, architetture e viaggio, preferendo alla mera rappresentazione la più suggestiva trasmissione delle emozioni.
Si è dedicato anche alla realizzazione di audiovisivi fotografici. I suoi lavori sono stati presentati alle più importanti rassegne fotografiche nazionali ed internazionali, ottenendo premi ed apprezzamenti. Nell anno 2008/2009 è stato docente di elaborazione dell’immagine e laboratorio fotografico presso IPC Giovanni Falcone di Gallarate.
Nel maggio 2011 con l’Archivio Fotografico Italiano ha esposto al Milan Art Fair. Le sue immagini fanno parte di collezioni private, tra cui l’Archivio Fotografico Italiano.
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Eligio Corti nasce a Busto Arsizio.
Cresce nel mondo dei motori tenendo sempre un occhio rivolto a tutto ciò che è fotografia.
Negli anni ottanta inizia qualche sperimentazione in camera oscura con il bianco e nero.
Alle varie forme dell'immagine fotografica si avvicina tardi, ed inizia a riscattare con l'avvento del digitale e con esso apprende, da autodidatta, le varie tecniche di camera chiara.
Da qui nascono le ricerche che lo portano a spingersi al limite, senza mai voler sconfinare, tra fotografia tradizionale e grafica pittorica.
Non predilige uno stile particolare ma preferisce lasciare spazio all'ispirazione del momento.
Da qualche tempo collabora con l'AFI.