Ametatema
Motivo conduttore dell’esposione e’ l’identita’ riflessa. Gli artisti hanno usato superfici riflettenti come fossero materia pittorica e scultura, hanno lasciato “tracce” fotografiche di performance allo specchio e sono intervenuti sul loro corpo lavorando sulla specularita’ e sulla simmetria.
Comunicato stampa
Nessuno conosce l'essenza degli specchi e nessuno penetra il loro segreto tranne Alice nel paese delle meraviglie. [Luigi Pintor]
Con, attraverso e dentro lo specchio ci si ammira, ci si rifrange, ci si gioca, ci si perde. Narciso, nello stesso tentativo di Alice, fini' per annegare senza riuscire a risolvere il mistero. Per l'artista questo strumento diventa un affascinante trasmettitore ed inventore di immagini, elemento di autoriconoscimento per se' e per chi guarda.
Lo specchio ha attraversato la storia dell'arte come strumento di autoindagine; come allegoria; come ricerca di uno spazio che andasse oltre la tela all'interno dell'opera stessa; come moltiplicazione dell'immagine; come distorsione dell'immagine; come immagine che fosse specchio per una moltitudine: la fotografia si fa specchio e restituisce al visitatore un'idea di se'.
L'identita' riflessa e' il motivo conduttore della mostra ametatema che il Comune di Catania insieme all'Accademia di Belle Arti di Catania, presenta nei locali del "Caffè Letterario" di Palazzo Platamone, sabato 25 febbraio alle ore 17.
La mostra che rimarra' aperta al pubblico sino a giorno 12 marzo propone i lavori artistici degli studenti che hanno approfondito la ricerca dell'identita' percorrendo il corpo con l'uso di linguaggi e materiali diversi. Il titolo "ametatema" ha un senso duplice: da una parte e' un palindromo che riporta al tema dello specchio, si puo' leggere da sinistra a destra o da destra a sinistra conservando sempre lo stesso significato ma, a differenza di uno specchio, non ci restituisce un'immagine invertita ma veritiera, cosi' come si pretende dai lavori artistici; si tratta poi di studenti, artisti a meta' percorso, in formazione, ma con grande talento creativo.
Affascinati dal mito di Narciso, quest'ultimi, hanno giocato con l'altro da se'; hanno sottolineato la presenza ubiquitaria dello specchio nel quotidiano; hanno usato superfici riflettenti proponendole come materia pittorica e scultura; hanno lasciato "tracce" fotografiche di performance allo specchio; sono intervenuti sul loro corpo lavorando sulla specularita' e sulla simmetria.
Queste testimonianze, di fatto, rappresentano come dall'analisi della corporeita' e della sua struttura anatomica (e prossemica), dalla stessa indagine della natura fenomenica ed esistenziale, possano nascere e articolarsi nuovi interrogativi e possibili soluzioni, investigando quell'altro da Se' indispensabile ad una ridefinizione identitaria. Un percorso espositivo che conferma, ancora una volta, l'alto livello qualitativo che contraddistingue l'Accademia di Belle Arti di Catania.