Né qui né altrove

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 00196 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì – domenica dalle 9.30 alle 19.30
(ultimo ingresso ore 19.00)
Chiuso il Lunedì

Vernissage
01/03/2012

ore 18

Contatti
Email: s-gnam.uffstampa@beniculturali.it
Catalogo
Catalogo: edito da Cura magazine and books
Biglietti

ingresso libero

Artisti
Giuseppe Pietroniro, Marco Raparelli
Curatori
Adriana Polveroni, Martina De Luca
Generi
arte contemporanea, personale

Il progetto a quattro mani di Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli “Né qui né altrove” ha per oggetto il museo: l’istituzione culturale quale è oggi, al tempo della crisi.

Comunicato stampa

Il progetto a quattro mani di Giuseppe Pietroniro e Marco Raparelli “Né qui né altrove” ha per oggetto il museo: l’istituzione culturale quale è oggi, al tempo della crisi.

Concettualmente il lavoro proposto si fonda sul tema dello spazio e sull’alterazione della sua funzionalità e percezione: un intervento che propone una reinterpretazione della collezione permanente dell’Andersen, e dei suoi spazi espositivi, attraverso lo sguardo di due artisti contemporanei: un’installazione mossa dall’idea di addizione e sottrazione, realizzata con tecnica grafica, fotografica e uso di materiali eterogenei.

Gli artisti interverranno nell’atélier dello scultore al piano terra del museo “ritoccando” con carta alcune delle auliche sculture di Hendrik Christian Andersen, rileggendole in chiave ironica, come segno della capacità dell’arte di far rivivere il passato e di sapersi destreggiare con fantasia nelle difficoltà del presente.

Le pareti della sala centrale del primo piano saranno ricoperte da rotoli di carta nei quali realizzeranno i loro disegni, mentre nelle altre stanze creeranno dei tavoli in cartone sui quali saranno esposte alcune sculture di carta, disegni e altri lavori che hanno come riferimento ideale le opere del museo.

Il tema della spazialità affrontato nelle opere di Pietroniro spesso è caratterizzato da un senso di precarietà: lo spazio nella sua interezza, svuotato da qualsiasi presenza, aumenta nello spettatore la percezione destabilizzante.

Raparelli, invece, attraverso il disegno, che rimane l’elemento costitutivo del suo lavoro, agisce nello spazio creando degli ambienti fittizi: il solo elemento presente è il suo tratto di matita, con il quale crea ambienti e situazioni fortemente evocativi che in realtà non esistono e che lasciano lo spazio vuoto, protagonista di se stesso.

Il vuoto, il tocco leggero diventano in questo caso metafore del nostro tempo e della condizione del museo.

La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione edita da Cura magazine and books che documenta la realizzazione del progetto espositivo. Il volume sarà presentato nel mese di aprile presso il Museo H. C. Andersen.