Da studente a professore
La rassegna espositiva, allestita nell’Ambulacro dei Legisti dell’Archiginnasio, si propone infatti di ricostruire, attraverso una ricca e preziosa documentazione conservata nelle raccolte degli Istituti organizzatori (una settantina fra lettere, prime edizioni, autografi, giornali e riviste, documenti d’archivio, fotografie, ecc.) due età bolognesi nella vita di Pascoli, separate da uno spazio molto ampio.
Comunicato stampa
Realizzata dalla Biblioteca dell’Archiginnasio, in collaborazione con Casa Carducci e l’Archivio Storico dell’Università di Bologna, illustra i rapporti fra Pascoli e la città in cui ha soggiornato da studente e da professore.
La rassegna espositiva, allestita nell’Ambulacro dei Legisti dell’Archiginnasio, si propone infatti di ricostruire, attraverso una ricca e preziosa documentazione conservata nelle raccolte degli Istituti organizzatori (una settantina fra lettere, prime edizioni, autografi, giornali e riviste, documenti d’archivio, fotografie, ecc.)
due età bolognesi nella vita di Pascoli, separate da uno spazio molto ampio: i nove anni degli studi universitari (1873-1882) e i sei anni dell’insegnamento al posto di Carducci (1906-1912), un’epoca che fino a pochi anni fa sembrava grigia e priva di interesse.
Dalle carte, invece, riemerge l’immagine di un Pascoli studente fuori corso, pigro e tormentato che si muove però su molti fronti, da quello politico, con amicizie e rapporti importanti, a quello poetico, con prove minori che già portano verso le esperienze di Myricae.
Quando Pascoli torna a Bologna come professore alla fine del 1905 è già il grande e famoso poeta che tutti conoscono e che gli studenti bolognesi reclamano, portandolo via a quelli pisani. L’aneddotica sul Pascoli in aula è ricca, e sottolinea un ruolo forse vissuto controvoglia, con incertezze e timidezze.
La vera appropriazione della città avviene sul piano poetico, quando Pascoli decide di comporre un ciclo epico, le Canzoni di re Enzio,dedicato alla romantica figura del re di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia e fratello di Manfredi, catturato dai bolognesi durante la battaglia di Fossalta nei pressi di Modena nel 1243 e tenuto prigioniero per ventitré anni, fino alla morte, nel palazzo adiacente a Piazza Maggiore, detto per questo Palazzo Re Enzo.
Il percorso della mostra si articola in tre sezioni: Gli anni giovanili e l’impegno politico (1873-1882); Matera a Pisa passando per Bologna (1882-1904); Il ritorno a Bologna (1906-1912)
Una “mostra virtuale”, che riprodurrà tutte le immagini, i testi didascalici e introduttivi sarà consultabile nelle pagine web dell’Archiginnasio: http://badigit.comune.bologna.it/mostre/pascoli/index.htm.
Il catalogo a stampa della mostra sarà pubblicato a breve.