Martina Di Trapani – My dreams

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO JULIET
Via Della Madonna Del Mare 6, Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

ogni martedì dalle 18.00 alle 20.00 oppure su appuntamento

Vernissage
01/03/2012

ore 18.30 presentata da Giuseppe Lippi, curatore del mensile fantastico “Urania”.

Contatti
Sito web: http://martinaditrapani.tumblr.com
Artisti
Martina Di Trapani
Curatori
Giuseppe Lippi
Generi
arte contemporanea, personale

Nata per festeggiare, in pieno 2012, il sessantesimo anniversario dallo “sbarco” della fantascienza in Italia, la mostra di Martina Di Trapani è una gradita occasione per ricordarci che fantascienza non vuol dire soltanto tecnologia e proiezioni verso il futuro ma sogno e alternativa.

Comunicato stampa

Martina Di Trapani presenta: “MY DREAMS”
A cura di Giuseppe Lippi curatore del mensile fantastico Urania
"Noi creiamo il mondo del sogno e vi portiamo il soggetto, che il sogno riempie dei sui segreti."
Nata per festeggiare, in pieno 2012, il sessantesimo anniversario dallo “sbarco” della fantascienza in Italia, la mostra di Martina Di Trapani è una gradita occasione per ricordarci che fantascienza non vuol dire soltanto tecnologia e proiezioni verso il futuro ma sogno e alternativa. E’ un fatto che si è perso un poco di vista,da quando la science fiction (che a Trieste è di casa grazie al Festival specializzato più antico del mondo) ha cominciato ad essere scambiata per un trattato di sociologia o di missilistica invece di ciò che è in realtà: possibilità visionaria.
Riallacciandosi ai mondi del cinema, la pittrice che è in Martina vuol sottolineare con veemenza questo fatto: e cioè che, al di là delle tematiche più o meno attuali e dei rimandi alla continua evoluzione delle tecnologie, il cuore della fantascienza resta onirico. I suoi mondi non esistono veramente, né forse esisteranno mai: e non perché impossibili, come si pensava una volta, ma perché sarebbe veramente grossolano pretendere che le ipotesi di un’intelligente forma artistica si avverassero come una predizione della chiromante. Altre cose succederanno nel mondo e lo sconvolgeranno, affini a quelle della sf ma non identiche. Quella cui assisteremo nei fatti sarà una science fiction parallela rispetto ai film e ai romanzi, non meno iperbolica ma non assolutamente la stessa. (Del resto, non ci delude puntualmente anche la realtà quando non si conforma?)
Sgomberato il terreno da questo equivoco iniziale, possiamo tornare a capire cos’è veramente la fantascienza. E’ fantasia, proprio come dice la parola, sebbene radicata in un’epoca in cui il meraviglioso è costituito dai prodigi dell’inventiva e delle scoperte. Il cinema è uno di tali prodigi, l’arte (alla quale i colori e le composizioni di Martina si richiamano) che ci ha insegnato a unire la realtà fotografica e l’immaginazione più sfrenata nella stessa composizione finale, creando di fatto una seconda vista di cui siamo tutti usufruttuari. Nel suo omaggio al cinema di fantascienza Martina Di Trapani affronta, con la sensibilità che le è propria e l’occhio artistico della donna, temi importanti e tipicamente pittorici come l’invisibilità e le metamorfosi del corpo, ma anche questioni più sottili, e apparentemente astratte, come l’evoluzione e la nostra discendenza. Per approdare ai paesaggi modificati e un po’ morbosi dell’interiorità scoperti dalla mano maestra di David Lynch, probabilmente il più fantascientifico dei registi viventi. E’ stato Lynch a scoperchiare la bara delle serie televisive moderne con Twin Peaks: dopo di lui, il diluvio. Come è stato Lynch a descrivere i labirinti oscuri del desiderio e i misteri di “quel tipo d’amore” (ma forse l’amore tout-court) in Velluto blu, un’odissea negli spazi e interstizi del corpo e della mente. Lynch, del resto, aveva già diretto Eraserhead e L’uomo elefante, film di sf “in pectore” che hanno potentemente contribuito a edificare l’immaginario contemporaneo; ed è suo quel tanto discusso Dune che proietta la fantasia verso orbite inaudite di atrocità e carnalità. Martina Di Trapani dipinge tutto questo, ed altro, a suo modo. E’ un’artista personale e visionaria che alle sollecitazioni dello schermo e dei sogni risponde con una voce e tecniche proprie. E’ opportuno perciò,e di buon auspicio, che questa mostra delle sue recenti creazioni sia tenuta a battesimo a Trieste, sotto l’egida del cinema di fantascienza e quella di “Urania”, la musa che è stata invitata oggi a tenerla a battesimo.
Giuseppe Lippi