Anna Madia – Peau d’âme
Dalla fiaba di Pelle d’asino (Peau d’âne) Anna Madia trae ispirazione per i suoi nuovi lavori. Non c’è la volontà di illustrare la storia, ma un sentimento lirico liberamente interpretato e il desiderio di indagare con gli strumenti dell’arte i temi psicologici affrontati nel racconto.
Comunicato stampa
C’era una volta una splendida fanciulla. Per sfuggire alle mire del re, suo padre, che la voleva in moglie, chiese in dono regali impossibili: un vestito del colore del sole, della luna e del tempo. Accontentata nelle sue prime richieste, domandò una pelle d’asino, con la quale si coprì, rendendosi irriconoscibile e sporca. Solo nei giorni di festa indossava gli abiti da principessa e venne scoperta da un giovane principe che la sposò, con la benedizione del genitore, ormai guarito dall’insana passione.
Dalla fiaba di Pelle d’asino (Peau d’âne) Anna Madia trae ispirazione per i suoi nuovi lavori. Non c’è la volontà di illustrare la storia, ma un sentimento lirico liberamente interpretato e il desiderio di indagare con gli strumenti dell’arte i temi psicologici affrontati nel racconto. Da cui il titolo della mostra, Peau d’âme, ovvero “pelle d’anima”, per sottolineare il legame con il testo letterario e la tradizione folkloristica, ma anche il preciso intento di cogliere determinati aspetti di ricerca spirituale e introspettiva. […] Per questa nuova serie di lavori, Anna torna felicemente alla pittura ad olio su tela, abbandonando l’acrilico su tavola. Le tinte sono più liquide e a tratti evanescenti. La caratterizzazione psicologica è fortissima, il viso e i suoi dettagli espressivi costituiscono il centro della composizione. L’artista fa posare modelle dal vero, spesso amiche francesi o conoscenti, con le quali abbia un minimo di relazione e confidenza, per meglio coglierne lo spirito.
Da “Peau d’âme”, Vera Agosti, 2012, ediz. Wannabee Gallery