MAD@TeatroSpaziozeronove – Daniele Frisina
Daniele Frisina è un giovane artista pop che inizia il suo percorso artistico sei anni fa in un laboratorio di ceramica. Appassionato di fumetto frequenta corsi di manga e di tecnica fumettistica. Il suo linguaggio artistico è molto legato alla grafica e all’utilizzo del pc.
Comunicato stampa
Venerdì 2 marzo si svolgerà il quinto appuntamento di MAD@TeatroSpaziozeronove, iniziativa di MAD Rassegna d’Arte Contemporanea in collaborazione con il Teatro Spaziozeronove di Fabio Ramiccia. Sulle pareti del foyer del Teatro di Cisterna saranno esposti dipinti di Daniele Frisina in concomitanza con la rappresentazione teatrale “Dux in scatola”. La mostra sarà inaugurata alle ore 20,00, mentre lo spettacolo inizierà alle 21,00.
Daniele Frisina è un giovane artista pop che inizia il suo percorso artistico sei anni fa in un laboratorio di ceramica. Appassionato di fumetto frequenta corsi di manga e di tecnica fumettistica. Il suo linguaggio artistico è molto legato alla grafica e all’utilizzo del pc. Soggetti preminenti delle sue opere sono omini in cui prevalgono colori accesi contornati da una linea di contorno nera e spessa. Collabora attivamente con MAD, con cui ultimamente ha esposto in occasione degli eventi SkyMAD con Dino Catalano presso la Torre Pontina e nelle edizioni 2010/2011 e 2011/2012 di ArtiGiàNATALE presso lo showroom Divani&Divani di Latina.
Sulla sua poetica artistica riportiamo il testo critico di Silvia Sfrecola Romani:
“Dall’autoritratto con il pennello tra i denti ai cagnolini stile manga, i lavori di Daniele Frisina, classe 1980, ti catturano con la loro immediatezza che non è mai spontaneità quanto piuttosto schiettezza esecutiva perché ogni singolo particolare, prima di essere dipinto, viene attentamente e meticolosamente valutato. Daniele è un fumettista della miglior specie, poco istintivo, ma ineccepibile e perfezionista, che prepara minuziosamente ogni lavoro, su carta, al computer, quindi su tela. Ma è al colore che Daniele affida la sua emozionalità più autentica e per certi versi nascosta, sebbene continuamente in lotta con quelle linee nere, così spesse, che cercano di chiudere, comprimere, contenere uno slancio emotivo autentico e passionale.
Se li hai visti una volta, i suoi lavori, te li ricordi: i suoi omini iconicamente inespressivi, eppure teneramente malinconici, hanno occhi spalancati ma sono privi di bocca, braccia o gambe perché nessuna possibilità viene data all’esterno di entrare in comunicazione; ad individuarli è quella linea continua, spessa, grossa e nera, che come un serpente trattiene perfidamente tra le sue spire colori forti, la cui carica simbolico-espressiva, pare non essere affatto disposta a cedere. Daniele dosa e valuta rigorosamente anche i colori (il verde è ambiguità, il magenta è calore-bontà, il giallo tensione, il blu assenza) perché niente va ‘spiattellato’ sulla tela senza una rigorosa pre-selezione.
E’ come se Daniele avesse messo a punto un suo sistema simbolico, quasi una segnaletica estetico-espressiva, inconfutabile e rassicurante come un semaforo (della serie rosso stop, verde vai). Apparentemente facile, in realtà il suo è un lavoro complicato, ermeticamente serrato, che lascia poco spazio all’interpretazione perché lui cerca di controllare ogni dettaglio, dal più piccolo al più grande. E a chi guarda non resta che adeguarsi al suo codice semantico, rispettandolo”.
La pièce “Dux in scatola”, spettacolo finalista dell’edizione 2005 Premio teatrale “Scenario”, è stata definita un’autobiografia d’oltretomba di Benito Mussolini.
Diretto e interpretato da Daniele Timpano, parla di un attore - solo in scena con l’unica compagnia di un baule che viene spacciato come contenente le spoglie mortali di "Mussolini Benito"- racconta in prima persona le rocambolesche vicende del corpo del duce, da Piazzale Loreto nel ’45 alla sepoltura nel cimitero di S.Cassiano di Predappio nel ‘57. Alle avventure post-mortem del cadavere eccellente si intrecciano brani di testi letterari del Ventennio (Marinetti, Gadda, Malaparte), luoghi comuni sul fascismo, materiali tra i più disparati provenienti da siti web neofascisti, nel tentativo di tracciare Il percorso di Mussolini nell’immaginario degli italiani, dagli anni del consenso a quelli della nostalgia.