Max Bernardi – Massimo Riciclo
Riciclare, e riciclare al Massimo, non significa recuperare quanto più possibile da un materiale a costo zero, ma quanto meglio è possibile. Significa rifiutare una fine definitiva, la dissoluzione nel nulla, per inventare un valore là dove nessuno lo vede.
Comunicato stampa
Sabato 3 marzo 2012, alle 18.00, si inaugura a Livorno, alla galleria Il Melograno, la personale di Max Bernardi dal titolo “Massimo Riciclo”.
Nato a Livorno nel 1954, Max Bernardi ha lavorato a stretto contatto con i materiali plastici per molto tempo, subendone un’attrazione fatale. A differenza degli altri materiali poveri, la plastica è nell’immaginario comune sinonimo di scadente, di realizzazioni dozzinali, impoverimento del gusto, e nello stesso tempo di angoscia per l’invasione di rifiuti ingestibili. La forte impressione provocata dall’enorme quantità di scarti industriali ha suscitato in Max Bernardi una sorta di voglia di riscatto, prima per il materiale plastica, del quale valorizza un’ intrinseca bellezza, poi per il rifiuto in generale. Riciclare, e riciclare al Massimo, non significa recuperare quanto più possibile da un materiale a costo zero, ma quanto meglio è possibile. Significa rifiutare una fine definitiva, la dissoluzione nel nulla, per inventare un valore là dove nessuno lo vede, e, in una specie d’identificazione con lo scarto, rifiutare di essere cestinato, in un anelito a trasformarsi in qualcosa che sfiderà il tempo senza perdere la sua vitalità: un’opera d’arte. Certo tutto è già stato fatto, non c’è nulla di nuovo. E allora lo scarto diventa perfetto per un’ironica rivisitazione o per una trovata personale che materializza il pensiero collettivo.