La nuova Sala del Fregio
La nuova Sala del Fregio è dedicata al celebre fregio della fine del Quattrocento commissionato da Lorenzo il Magnifico per la facciata del pronao della Villa del Poggio con raffigurazioni ispirate ad allegorie e miti della classicità interpretate come il Mito platonico dell’anima.
Comunicato stampa
Sabato 3 marzo 2012 alle 17 verrà inaugurata e presentata al pubblico la nuova sala espositiva del celebre fregio in terracotta invetriata della Villa medicea di Poggio a Caiano. Interverranno: Marco Martini, Sindaco del Comune di Poggio a Caiano; Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico e per il Polo Museale della città di Firenze; Lamberto Gestri, Presidente della Provincia di Prato; Ugo Silli, della Congregazione dei Buonomini di San Martino. A rappresentare Intesa Sanpaolo e Banca CR di Firenze, che hanno in diversi modi contribuito al nuovo allestimento, interverranno Aureliano Benedetti, Presidente Banca CR Firenze, e Andrea M. Massari, responsabile Beni Archeologici e Storico Artistici di Intesa Sanpaolo.
In occasione dell’inaugurazione, il 3 marzo, la Villa e il Museo della Natura Morta saranno straordinariamente aperti al pubblico fino alle 22.
La nuova Sala del Fregio è dedicata al celebre fregio della fine del Quattrocento commissionato da Lorenzo il Magnifico per la facciata del pronao della Villa del Poggio con raffigurazioni ispirate ad allegorie e miti della classicità interpretate come il Mito platonico dell’anima.
Il fregio, un’opera in terracotta invetriata suddivisa in pannelli e lunga ben 14 metri viene presentato nella Villa dopo il restauro - finanziato da Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto Restituzioni, il programma di restauri di opere d’arte appartenenti al patrimonio nazionale curato e promosso dalla Banca in collaborazione con le Soprintendenze - e dopo la sua esposizione alle mostre Restituzioni 2011. Tesori d’arte restaurati organizzate a Firenze e a Vicenza nel corso del 2011.
Ma nella nuova sala non è esposto soltanto lo splendido ed enigmatico fregio alla cui realizzazione collaborarono più artisti dell’orbita laurenziana tra i quali Bertoldo di Giovanni e probabilmente Andrea Sansovino. Con il fregio, è infatti esposto il grande arazzo (circa 6 metri x 4 metri e mezzo) con la raffigurazione della Caccia al cigno realizzato dal tessitore Benedetto Squilli su disegno del pittore Alessandro Allori nel 1577- 78. Così come il fregio è opera esemplare della cultura del periodo di Lorenzo il Magnifico, l’arazzo è una preziosa memoria di un imponente ciclo di 36 grandi arazzi di straordinaria qualità, voluto dal Granduca Cosimo I su progetto di Giorgio Vasari. Il successore di Cosimo I, il figlio Granduca Francesco I, fece proseguire la realizzazione del ciclo per arredare la Villa del Poggio con raffigurazioni di diversi tipi di caccia, attività che appassionava in particolar modo i granduchi di Toscana.
Inoltre altre due opere illustrano la storia della Villa. Viene esposto nel nuovo allestimento un modellino moderno, costruito nel 1992 dall’architetto Gizdulich che illustra l’originaria struttura architettonica della Villa secondo il progetto di Giuliano da Sangallo della fine del Quattrocento, (architettura che venne poi modificata nel Settecento e nell’Ottocento) e permette al pubblico di cogliere le particolarità architettoniche dell’edificio che unanimemente è considerato il prototipo della villa rinascimentale e della villa in generale.
Il modellino è stato donato alla Villa da Banca CR Firenze, banca del Gruppo Intesa Sanpaolo.
Infine un’opera inedita completa la nuova sala: si tratta di un dipinto in temporaneo prestito e di proprietà della Congregazione dei Buonomini di San Martino di Firenze, un’antica associazione caritatevole fondata nel Quattrocento che ebbe tra i suoi membri numerosi rappresentanti della famiglia de’ Medici tra cui il cardinal Giulio poi papa Clemente VII e diversi granduchi di Toscana.
Il dipinto dei Buonomini che viene presentato in questa occasione - dopo un suo accurato restauro finanziato dalla Soprintendenza Polo Museale- mostra un ramificato e grandioso albero genealogico della famiglia de’ Medici, ricco di ben 781 nomi di membri della famiglia spesso accompagnati da simboli onorifici e indicazioni cronologiche. L’albero eseguito da un artista fiorentino della metà del Seicento mostra anche le raffigurazioni delle principali residenza medicee tra le quali anche la Villa del Poggio. L’opera si presenta di grande interesse dal punto di vista storico e merita l’attenzione del pubblico per comprendere le ascendenze e discendenze dei più famosi personaggi della famiglia Medici.
Questo nucleo di opere viene esposto nella Sala con un allestimento dove le cromie del blu – dalle tende ai basamenti - predominano seguendo l’ ispirazione delle tonalità cromatiche del fregio. Il nuovo allestimento ha previsto una nuova e articolata illuminazione dell’ambiente e delle opere, e un apparato didattico in italiano e in inglese.
Un libro bilingue, italiano e inglese, curato dalla direttrice della Villa, Maria Matilde Simari, ed edito da Sillabe di Livorno accompagna l’inaugurazione della nuova Sala del Fregio, una sala dedicata alle memorie medicee della Villa che avrà anche la valenza d’introduzione alla storia del luogo e della famiglia de’ Medici.
La nuova Sala del Fregio
nella Villa di Poggio a Caiano
Finanziamenti e collaborazioni
Il nuovo allestimento della sala è stato realizzato col contributo di Intesa Sanpaolo e con finanziamenti della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze.
Il restauro del Fregio è stato realizzato nell’ambito dell’edizione 2011 di Restituzioni, programma biennale di restauri di opere d’arte promosso e curato da Intesa Sanpaolo.
Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze: Cristina Acidini
Progettazione della nuova sala: Maria Matilde Simari e Maria Cristina Valenti
Direzione dell’allestimento: Maria Cristina Valenti
Allestimento: Opera Laboratori Fiorentini – Civita Group; Ditta Masi
Catalogo edito da Sillabe Livorno a cura di Maria Matilde Simari con testi di Maria Grazia Cordua, Daniela Lippi, Lucia Meoni, Carla Molin Pradel, Maria Matilde Simari, Maria Cristina Valenti, Muriel Vervat. Collaborazione: Marco Betti.