Rosetta Berardi – Dietro il volto

Informazioni Evento

Luogo
URBAN CENTER RAVENNA
Via Cavour, 1 Ravenna, Ravenna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedi, mercoledì, venerdì 10-13/16-19; sabato, domenica e festivi 10-19.

Vernissage
08/03/2012

ore 17

Contatti
Email: mpasi@comune.ra.it
Patrocini

Promossa dal Comune di Ravenna

Artisti
Rosetta Berardi
Curatori
Serena Simoni
Generi
fotografia, personale

In mostra 25 opere fotografiche in grande formato e una installazione foto-scultorea. “Sono figure senza volto che sovrastano la scena, silenziose e ieratiche – afferma la Berardi – confinate su se stesse, evitano ogni contatto con l’esterno. Donne ritratte dentro la stessa aria che le sfiora. Esse sono lì in attesa. Prigioniere del proprio impalpabile confine.

Comunicato stampa

Promossa dal Comune di Ravenna, inaugura all’Urban Center nella chiesa di San Domenico via Cavour 1 Ravenna, giovedì 8 marzo alle ore 17, DIETRO IL VOLTO. L’universale mistero del velo, esposizione di opere fotografiche dell’artista ravennate Rosetta Berardi a cura di Serena Simoni.

Nata in Sicilia, nel 1962 assieme alla famiglia, si trasferisce a Ravenna ed è qui che si attua la sua formazione artistica diplomandosi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e laureandosi a Bologna in Storia dell’Arte Contemporanea (DAMS).
Come scrive Serena Simoni, Rosetta Berardi ha legato da anni il proprio lavoro artistico ad uno sguardo delicato e interrogativo sul genere femminile e sulla sua relazione con la storia, personale e collettiva. Si tratta di temi molto importanti, che ancora oggi sfuggono ad una parte considerevole di persone, comprese le prime protagoniste, le donne stesse.

La sua recente produzione di immagini fotografiche a grande formato, esposte in San Domenico, sono il risultato di un lavoro di anni sul tema del velo, che avvolge donne del presente e del passato, italiane e di altre culture. Partita da sè e da immagini riprese per caso in viaggio, l'artista ha rilevato una ricorrenza nel soggetto: donne riprese generalmente di schiena, tutte ammantate da un velo che si modifica per forme, colori e dimensioni diverse a seconda del luogo, del tempo, della funzione simbolica.

Donne differenti, che vestono il velo in modo diverso e per vari motivi: costume, abitudine, scelta religiosa, appartenenza etnica. Sotto al velo sono milioni e solo incidentalmente si può comprendere con certezza il motivo della scelta o dell'obbligo che lo impone.

Ciò che rimane universale è proprio il mistero delle vite di chi indossa il velo, una sorta di diaframma su cui è ben visibile la parola pubblica di chi è pro o contro, ma rimane invisibile quella privata e singola - magari felice - di ogni singola donna che lo veste.

In mostra 25 opere fotografiche in grande formato e una installazione foto-scultorea. “Sono figure senza volto che sovrastano la scena, silenziose e ieratiche – afferma la Berardi – confinate su se stesse, evitano ogni contatto con l’esterno. Donne ritratte dentro la stessa aria che le sfiora. Esse sono lì in attesa. Prigioniere del proprio impalpabile confine.