Chiara Camoni – L’esercito di terracotta
“L’esercito di terracotta” di Chiara Camoni è la realizzazione di una grande opera collettiva, composta da tutti i pezzi in terracotta prodotti dai bambini di due classi prime delle scuole primarie Bissolati e Miglioli che parteciperanno al laboratorio.
Comunicato stampa
Secondo appuntamento con FACE OFF Volume 2, bando curato a Ettore Favini in cui sono stati scelti quattro artisti che hanno presentato dei progetti per la città di Cremona.
“L’esercito di terracotta” di Chiara Camoni è la realizzazione di una grande opera collettiva, composta da tutti i pezzi in terracotta prodotti dai bambini di due classi prime delle scuole primarie Bissolati e Miglioli che parteciperanno al laboratorio.
L’opera-mosaico sarà esposta presso il Museo Archeologico di Cremona in un momento successivo, in modo da mettere in contatto la scultura antica e quella realizzata oggi dai bambini.
Una sorta di percorso circolare in cui passato, presente e futuro, coincidono idealmente.
Gli studenti del liceo artistico, avranno il compito di affiancare i bambini, preparando per loro i materiali e le forme di partenza su cui i più piccoli andranno ad intervenire.
L'artista ha pensato di utilizzare l'argilla perchè il territorio di Cremona ne è ricco: già in epoca romana furono attive importanti fornaci per la realizzazione di laterizi e stoviglie. Questa tradizione proseguì nel Medioevo e poi per tutto il Rinascimento, dando vita alla caratteristica produzione di ceramiche “graffite” con decorazioni floreali, animali e antropomorfe.
Il Po ancora oggi continua a restituire tracce di questa fiorente attività: dopo le piene, sulle sue rive si possono trovare cocci, mattoni, coppi, ma anche pezzi di stoviglie decorate, manici e fondi di ciotole con tracce di smaltatura colorata.
Il valore economico e archeologico di tali reperti è pressoché nullo, ma costituiscono una sorta di memoria della città, che letteralmente continua a riaffiorare.
“Quando visito un museo archeologico provo una particolare commozione proprio di fronte ai frammenti, agli utensili di uso quotidiano o rituale: ho la sensazione che portino ancora con sé i gesti delle mani che li hanno modellati e utilizzati.
C’è un altro momento in cui provo lo stesso stupore: quando guardo i manufatti dei bambini.
Sento che i loro oggetti, le loro statuine e bassorilievi si ricollegano direttamente a quello stesso
mistero. Forse per la leggerezza e la libertà con cui sono stati realizzati, per la sintesi, per l’irriverenza nei confronti dei materiali, dei canoni, e in definitiva della cultura.
In più c’è la narrazione: ad esempio un animale modellato da un bambino, solitamente non è fine a sé stesso, ma è il soggetto di una narrazione. L’orso si muove, si arrampica, fugge da un cacciatore e così via. Si fa, si determina, mentre si sviluppa la storia, seguendo uno scopo.
Al termine del lavoro, il soggetto a volte non è più riconoscibile, può essere persino distrutto”.
CHIARA CAMONI, nata a Piacenza vive e lavora a Giustagnana, Lucca. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera in Scultura, dal 1998 è direttore artistico dell’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli e tiene cicli di seminari per la Sezione Didattica del Museo Archeologico Nazionale.
Mostre personali recenti: 2012_Certe cose, Galleria SpazioA, Pistoia; 2011__Nell’ordine del discorso, Museo Marino Marini, Firenze; Una certa cosa, Museo di Storia Medioevale, Bologna. Mostre collettive recenti: 2011_ Partita a quattro, a cura di Ludovico Pratesi, Galleria Lorcan O’Neill, Roma; Premio Internazionale Giovane Scultura, a cura di Claudia Gioia, Fondazione Messina, Casalbeltrame, Novara; Alarums and Excursions, Front Room Gallery, New York; Vedere un oggetto, vedere la luce, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, a cura di Ginny Kollak, Padraic E. Moore, Pavel S. Pys, Guarene d’Alba, Cuneo; Somiglianze non sensibili, a cura di Cecilia Canziani, Galerie Opdahl, Berlino.