Fare gli Italiani
Arricchita da una nuova, coinvolgente sezione espositiva, riapre Fare gli italiani. 150 anni di storia nazionale, la seconda tra le mostre più visitate in Italia nel 2011: un imponente allestimento multimediale che, su una superficie di 10.000 mq, segue le tappe fondamentali della storia dell’Italia unita. Anche quest’anno a organizzare la manifestazione è il Comitato Italia 150, con il sostegno della Città di Torino e il prezioso contributo di Intesa Sanpaolo.
Comunicato stampa
Il 17 marzo, arricchita da una nuova, coinvolgente sezione espositiva, riapre Fare gli italiani. 150 anni di storia nazionale, la seconda tra le mostre più visitate in Italia nel 2011: un imponente allestimento multimediale che, su una superficie di 10.000 mq, segue le tappe fondamentali della storia dell’Italia unita. Anche quest’anno a organizzare la manifestazione è il Comitato Italia 150, con il sostegno della Città di Torino e il prezioso contributo di Intesa Sanpaolo.
Teatro della riapertura la struttura industriale delle Officine Grandi Riparazioni, rinate a nuova vita in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia e divenute in brevissimo tempo un importante polo della cultura e del tempo libero, grazie al continuo susseguirsi di mostre, dibattiti, spettacoli, concerti, proiezioni.
L’idea di un nuovo inizio per Fare gli italiani è stata determinata anche dallo straordinario afflusso di pubblico – oltre 500 mila visitatori in nove mesi di apertura – e dalle richieste di prolungare l’esperienza.
Attraverso una pluralità di strumenti, narrazioni e linguaggi, oltre che con il supporto di filmati interattivi e di sorprendenti busti parlanti, che riproducono la fisionomia del nostri eroi risorgimentali, torneremo a confrontarci con la lettura della storia d’Italia fornita dai curatori della mostra, Walter Barberis e Giovanni De Luna, con l’immaginifico allestimento realizzato da Paolo Rosa, direttore artistico e da Studio Azzurro: un percorso segnato dalla progressiva integrazione di spazi e realtà inizialmente separati e conflittuali, che attraverso prove lunghe e difficili hanno saputo trovare finalmente una sintesi, nonostante le persistenti contraddizioni e tendenze alla separazione e alla disgregazione.
La nuova sezione della mostra – dal titolo La Forza dell’unità – il cui progetto di allestimento è di Carlo Pession e Riccardo Mazza – è uno strumento di approfondimento in più, che consente di osservare con sguardo complessivo, la trasformazione di un Paese considerato un tempo quale semplice “espressione geografica”, in una realtà politica ed economica importante, riconosciuta e dotata di un’identità unitaria forte.
Una prima area focalizza l’attenzione sugli Stati preunitari, con la citazione degli eventi più significativi degli anni che vanno dal 1815 al 1861 e una serie di dati statistici-quantitativi in grado di tracciarne un profilo storico .
Un secondo spazio vuole mostrare il passaggio da un’Italia divisa e multicentrica a un’Italia unita ed economicamente forte, ai primi posti tra le potenze industriali. Il processo di crescita avvenuto tra il 1861 e il 2011 viene analizzato lungo quattro assi cronologici, che sviluppano altrettanti temi: l’economia, la partecipazione politica, la vita quotidiana e la cultura.