Talking IED – Graham Hudson

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
22/03/2012

ore 18.30

Contatti
Email: f.castenetto@roma.ied.it
Artisti
Graham Hudson
Generi
incontro - conferenza

Graham Hudson è l’ospite del secondo appuntamento di Talking IED, il ciclo di incontri dell’Istituto Europeo di Design con personaggi del mondo della cultura e delle professioni creative, ispirato al tema dell’anno accademico di quest’anno città creative.

Comunicato stampa

Graham Hudson è l’ospite del secondo appuntamento di Talking IED, il ciclo di incontri dell’Istituto Europeo di Design con personaggi del mondo della cultura e delle professioni creative, ispirato al tema dell’anno accademico di quest’anno città creative.

L’obiettivo di queste conferenze pubbliche è indagare la dimensione metropolitana della creatività, esplorando da un lato l’universo di stimoli sprigionato dalla mescolanza di culture e competenze differenti, dall’altro i mercati e i prodotti che potrebbero offrire soluzioni innovative ai bisogni e alle problematiche delle città.

L’incontro con Graham Hudson si svolge in collaborazione con il MACRO - Museo d'Arte Contemporanea di Roma, dove l’artista sta svolgendo un progetto nell’ambito di Artisti in Residenza.

Il concetto di città creative è molto vicino al lavoro di Graham Hudson, che prende le mosse dal contesto specifico in cui l’artista si trova a vivere e lavorare: i suoi progetti site-specific sono sempre documentati da riprese video per valorizzare l’azione e la successiva conservazione dell’esperienza di creazione artistica.

Ne rappresenta un esempio il progetto che Graham Hudson svilupperà durante i mesi di residenza al MACRO dalla forte connotazione urbanistica: l’obiettivo è lanciare un prototipo di ricerca a partire dalla città di Roma e dagli scavi che ne modificano l'aspetto e la percezione quotidiana.

Hudson punta ad attivare nuove relazioni fra un gruppo già precostituito di persone attraverso la costruzione di un ufficio fittizio, che funzionerà come luogo di ricerca e raccolta di informazioni sui cantieri attivi nel territorio romano, in particolare attorno al museo, attraverso fotografie, mappe, testi e reperti. Con una metodologia sperimentale e partecipativa, l’artista vorrebbe restituire al pubblico un’istantanea del paesaggio urbano in evoluzione e ripensare la città come valore e come insieme unico, accessibile, gestito sinergicamente da tutte le istituzioni di tutela.

Profilo dell’artista:

Nato nella contea del Kent nel 1977, Graham Hudson si laurea in scultura al Chelsea College of Art and Design e al Royal College of Art di Londra. Il premio Kuona Arts Trust di Nairobi e la borsa di studio della The Henry Moore Foundation di Londra nel 2006 aprono la strada alle successive commissioni artistiche: la

Napoleon Garden - Holland Park Annual Commission di Londra e la Comme Des Garcons Commission di

Tokyo. Nel 2008 è la volta del Canal Street Sculpture Park di New York. Tra le mostre personali, si segnalano quella alla ArtHouse Texas di Austin nel 2011, CRISP Sculpture Roof a Londra e ZINGERpresents ad Amsterdam nel 2010, Monitor Gallery a Roma nel 2009. Tra le collettive, An extended

exhibition for a transition function alla Hilary Crisp di Londra nel 2011 e British Art Now: Saatchi Gallery in

Adelaide presso la Art Gallery of South Adelaide, in Australia. Nel 2010, Mutiny seemed a probability alla

Fondazione Giuliani a Roma.

Il riuso di materiali poveri e la ricchezza di stimoli visivi e uditivi sono una critica aperta alla società attuale caratterizzata da sovrabbondanza e consumismo. Nell’eccesso l’artista avverte sintomi di fragilità e insicurezza che esprime attraverso costruzioni instabili, temporanee, incompiute. Il concetto stesso di scultura come oggetto finale stabile e solido viene ribaltato e sostituito con l’interesse per la dimensione del processo e della performance. I suoi progetti nascono in loco e sono sempre documentati da riprese video per valorizzare l’azione e la successiva conservazione dell’esperienza di creazione artistica.