Il geroglifico di un soffio

Informazioni Evento

Luogo
CASA DEI TEATRI - VILLINO CORSINI
Largo III Giugno 1849 1849, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

fino al 31 marzo ore 10:00 – 17:00
dal 1° aprile ore 10.00 – 19.00
dal martedì alla domenica

Vernissage
24/03/2012

ore 12

Contatti
Email: casadeiteatri@bibliotechediroma.it
Biglietti

ingresso libero

Curatori
Guido Di Palma, Luisa Tinti
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
documentaria, disegno e grafica

87 disegni riuniti in una striscia di carta lunga 13 m, disegni e note di lavoro inedite, testimonianze grafiche di eccezionale importanza, prese durante il vivo del lavoro di Grotowski con gli attori. Tali documenti, oltre allo spettacolo del Principe Costante, riguardano le prove per la ripresa di Akropolis nonché una parte significativa del lavoro di preparazione per l’ultimo spettacolo di Grotowski Apocalypsis cum figuris.

Comunicato stampa

Sono passati 13 anni dalla morte del regista polacco Jerzy Grotowski, maestro incontestato del teatro sperimentale degli anni Sessanta che ha cambiato la concezione del teatro e della formazione dell’attore. E sono passati 22 anni dalla scomparsa di Ryszard Cieslak, l’attore che ha incarnato i metodi del Teatro Laboratorio di Wroclaw e che ha superato tutti i possibili limiti della recitazione.
L’esposizione Il geroglifico di un soffio è un omaggio a questi due grandi artisti, ma anche ai loro compagni del Teatr Laboratorium di Wroclaw.
La mostra organizza e seleziona un’enorme serie di note di lavoro prese in forma di schizzi e disegni da Serge Ouaknine che dal 1966 al 1967 ha partecipato, prima come uditore e poi come collaboratore, a tutti i lavori del Teatr Laboratorium. Questi materiali, per la maggior parte inediti, sono una preziosa testimonianza dei metodi di lavoro di Grotowski e dei suoi compagni.

Per la prima volta i disegni verranno esposti in forma organica e coordinata basata su tre temi: Il Principe costante, Akropolis e il training per Apocalypsis cum figuris.

Serge Ouaknine è stato il primo francese a lavorare con Grotowski dal 1966 al 1967. Il suo studio sul Principe costante pubblicato nel 1970 nella collana “Les Voies de la Création Théâtrale”, del CNRS, illustrato da una partitura grafica da lui stesso disegnata, gli ha permesso di restituire, comprendere e analizzare la struttura di uno spettacolo complesso costruito con prodezze magistrali e raffinatissime tecniche recitative. La partitura originale ricostruisce le fasi dell’intero spettacolo ed è composta da da 87 disegni riuniti in una striscia di carta lunga 13 m che sarà esposta nel nuovo spazio polifunzionale delle Scuderie della Casa dei Teatri. Accanto alla partitura troveranno posto un numero considerevole di disegni e note di lavoro inedite, testimonianze grafiche di eccezionale importanza perché prese durante il vivo del lavoro di Grotowski con gli attori. Tali documenti, oltre allo spettacolo del Principe Costante, riguardano le prove per la ripresa di Akropolis nonché una parte significativa del lavoro di preparazione per l’ultimo spettacolo di Grotowski Apocalypsis cum figuris.
In quest’ultimo caso i disegni non rappresentano un risultato finito, ma testimoniano il processo organico degli attori, la trasformazione delle sequenze dei movimenti verso una forma organica che più tardi decanterà nella partitura dello spettacolo.
Così come una caricatura rivela i tratti decisi di un volto, i disegni di Ouaknine riescono, con una sicurezza prodigiosa, a trasferire nella rapida sintesi del suo segno grafico la quintessenza della dinamica e del respiro dei corpi. Sembra di vedere materializzato il “geroglifico di un soffio” con cui Antonin Artaud voleva ricreare l’idea di un teatro sacro.
Accanto ai disegni di Ouaknine l’esposizione prevede la proiezione integrale del film realizzato da Ferruccio Marotti dello spettacolo del Principe costante. Il documento è stato ricavato dalla sincronizzazione di una pista sonora registrata al festival dei due Mondi di Spoleto nel 1967 e un girato muto depositato nell’archivio del Teatr Laboratorium realizzato durante una tournée da una troupe televisiva.
La sovrapposizione delle due repliche (sonora e visiva) dello spettacolo è costata un lungo lavoro condotto negli anni Settanta a Roma da un’équipe diretta da Ferruccio Marotti a cui partecipava lo stesso Cieslak. Il risultato è stato sorprendente. La sincronizzazione eseguita sui respiri degli attori ha permesso la ricostruzione dello spettacolo ed ha conservato un documento preziosissimo su uno spettacolo che ha segnato il teatro della seconda metà del Novecento.

Il geroglifico di un soffio, ospitata presso la Casa dei Teatri e le Scuderie della Casa dei Teatri di Roma dal 24 marzo al 3 maggio 2012, è un’iniziativa promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro storico di Roma Capitale, da Biblioteche di Roma e dal Teatro di Roma, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dell’Istituto Polacco, dell’Istituto Grotowski e dell’Accademia di Belle Arti di Roma in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. La cura della mostra è di Guido Di Palma e Luisa Tinti. Allestimento di Claudia Federici. Grafica di Marco Maciariello. L’ingresso è libero.

NOTE BIOGRAFICHE

Serge Ouaknine
Nel 1961 Serge Ouaknine si trasferisce a Parigi dal Marocco per frequentare i corsi alla Scuola Superiore di Arti decorative dopo essere risultato primo al concorso di ammissione. Soggiorna due anni in Polonia all’Accademia di Belle Arti di Varsavia e poi presso il Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski a Wroclaw (1966-1967). Artista interdisciplinare, dottore in lettere e scienze umane, direttore della Scuola dottorale in Studi e Pratiche delle Arti dell’Università del Québec a Montreal (Canada), ha firmato una sessantina di messe in scene ed ha al suo attivo più di 250 pubblicazioni sul teatro e la formazione dell’attore che gli hanno procurato una notorietà internazionale.
Dal 2006 è cofondatore con il medico Marc Ychou a Montpellier di un Laboratorio per oncologi con lo scopo di contribuire a strutturare la relazione tra medico, paziente e parenti. Nel 2010 è stato insignito dal Governo Polacco della medaglia al merito culturale per il suo contributo alle arti moderne e contemporanee.

Ferruccio Marotti
Ferruccio Marotti è professore emerito dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove ha insegnato dal 1963 al 2010 discipline dello Spettacolo e ha diretto l’Istituto del Teatro, il Dipartimento Musica e Spettacolo e il Centro Teatro Ateneo. Basilari i suoi studi sulla storia del teatro italiano, sulle teoriche della regia del Novecento, sui teatri orientali e sull’antropologia teatrale con testi fondamentali, tra cui Edward Gordon Craig (1961), La scena di Adolphe Appia (1963), Amleto o dell’oxymoron: studi e note sull’estetica della scena moderna (1966), Il volto dell’invisibile: studi e ricerche sui teatri orientali (1984), La Commedia dell’arte e la società barocca: la professione del teatro (1991). Ha curato edizioni dei testi di Appia, Craig, Leone de’ Sommi, Flaminio Scala e dei maggiori comici dell’arte. Fra le sue ricerche audiovisive sullo spettacolo sono di particolare rilevanza: Bharata Natyam (1973), Trance e dramma a Bali (1974), Storie dell’isola della luce (1980/82), Laboratorio audiovisivo sull’attore e il lavoro teatrale, Il Macbeth di Carmelo Bene, Il lavoro teatrale di Eduardo all’Università di Roma, Il Macbeth di Vittorio Gassman, Perché andare a teatro, Arlecchino a casa del diavolo (1996), Ciascuno a suo modo di Luigi Pirandello: lezioni di regia di Anatolij Vassil’ev (1996), Eduardo a tu per tu (1999), Eduardo racconta Eduardo (2000), Eduardo: teatro e magia (2000/2), fino a Gianmaria Volonté un attore contro (2005).