Valentino Vago – La luce del mondo che verrà
Quaranta dipinti, dagli anni Settanta ad oggi, di uno dei protagonisti dell’arte italiana del dopoguerra, indomito esploratore delle segrete pulsazioni di luce e di colore.
Comunicato stampa
La Galleria Radium Artis (San Martino in Rio, Reggio Emilia) inaugura sabato 24 marzo, nel nuovo grande spazio de L’Officina (via don Pasquino Borghi, 1/A), un’ampia personale di Valentino Vago, del quale si è appena conclusa un’importante antologica presso il Museo Diocesano di Milano. Nel percorso espositivo alla Radium Artis sono raccolti una quarantina di dipinti, alcuni di grandi dimensioni, dove il colore impalpabile di Vago è l’assoluto protagonista. Colore nel quale l’artista milanese ha imprigionato brividi luminosi, segni e larve di linee vaganti nella profondità senza fine. Storie sospese ai confini dello spazio e del tempo che trovano luogo ideale ne L’Officina dove le grandi vetrate creano un intenso dialogo tra la luce naturale e la luce delle tele di Vago. Sulla parete principale dell’Officina, 24 grandi tele saranno accostate in una spettacolare installazione intitolata La bellezza dell’invisibile. Una sorta di canto polifonico che immediatamente ricorda le felici esperienze di pittura ambientale (civili e religiose) realizzate da Vago come l’intervento nel Reparto di Riabilitazione neurologica dell’Ospedale San Sebastiano di Correggio o nei dodicimila metri quadrati della Chiesa cattolica di Doha, nel Qatar.
In mostra, oltre ai cataloghi delle mostre più recenti, è disponibile il Catalogo ragionato delle opere, appena pubblicato da Skira, Milano (3 volumi rilegati in cofanetto, per complessive 1072 pagine, con 2070 illustrazioni in bianco e nero e 395 illustrazioni a colori.
La mostra Valentino Vago. La luce del mondo che verrà - patrocinata dal Comune di San Martino in Rio e realizzata con il contributo di Bartoli&Arveda - sarà inaugurata, alla presenza dell’artista, sabato 24 marzo 2012, alle ore 18.00, e resterà aperta fino a domenica 24 giugno.
Valentino Vago è nato a Barlassina, in Brianza, nel 1931. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano ancora studente, nel 1955, è invitato alla Quadriennale di Roma. Nel 1958 si trasferisce a Milano e inizia a collaborare con importanti gallerie milanesi, ove tiene regolarmente esposizioni personali - tra cui, la prima personale milanese nel 1960, al Salone Annunciata di Milano, presentato in catalogo da Guido Ballo - e successivamente espone nelle principali gallerie italiane e in importanti gallerie straniere, con testi dei maggiori critici e storici dell’arte. Nel 1971 partecipa, con cinque grandi tele, alla Biennale di San Paolo del Brasile, è varie volte invitato alla Quadriennale di Roma e a altre importanti manifestazioni, quali la mostra “Italian Art 1960-1982” all’Institute of Contemporary Arts di Londra nel 1982.