Piero Vinci – Soul-Playing
Piero Vinci, un artista libero. Stende la sua sensibilità con acrilici puri su vecchi vinili.Come il disco imprime nei suoi solchi l’anima della musica, così Vinci cattura l’anima del suo soggetto cristallizandola sulla sua stessa fonte.
Comunicato stampa
Una sera di marzo è sfondo frizzante e suggestivo per L'inaugurazione della personale di Piero Vinci dal titolo "Soul Playing" curata dalla Galleria Cosessantuno Arte Contemporanea.
Piero Vinci è un artista, ma prima di tutto un uomo. Un uomo libero che comunica attraverso l’arte visiva. Esplora attraverso la sua sensibilità il lato pubblico delle icone di tempi passati, le cattura in frammenti di vita comune, tracciando un solco che dalla storia entra e si intrappola nella nostra memoria.
Un percorso in perpetua ricerca, selezione e rielaborazione che ruota attorno a tre fulcri: il vissuto, la memoria ed il quotidiano.
Come le note esprimono la collaborazione tra testa e cuore, fra pensiero e sentimento, allo stesso modo lavora e comunica l’arte di Piero Vinci. Da sempre l’uomo ha cercato di riprodurre l’armonia tra suono e silenzio, di codificarlo ed intrappolarlo in un congegno per ripeterlo all’infinito, rendendolo così, immortale. Erano in gommalacca i primi dischi che, graffiati dalle puntine dei grammofoni, portavano la musica nella vita della gente. Con l’avvento del vinile l’energia della musica viene intrappolata nei solchi del disco, allo steso modo Vinci imprime a tinte forti le anime dei suoi personaggi. Gli amanti del disco in vinile ricorderanno bene l'odore del cartone, l'accuratezza del layout, la dinamica del suono. La memoria diventa nostalgia: del rumore della puntina che scende sui solchi e del fruscio che precede l'inizio del brano. Per questo il long-playing, come fuoco sotto la cenere, è sopravvissuto allo strapotere del cd, durato un quarto di secolo. Nasce così quest’ultimo progetto: il primo supporto musicale diventa telaio per i colori vinilici.
Prendono così forma le anime delle maggiori icone della musica, incastonate per sempre tra i solchi che ospitavano l’essenza del suono.
Dai grandi parolieri, poeti di versi cantati come i nostri contemporanei Paolo Conte e Vinicio Capossela, passando per le infinite vie del jazz, dall’America di Coltrane alla Puglia di Nicola Conte, approda alla black music, dal giovane Stevie Wonder, Miles Davis, fino a Frank Zappa.
Un trentatré giri che si è appena fermato eppure continua ancora a suonare:
come il disco imprime nei suoi solchi l’anima della musica, così Piero Vinci cattura l’anima del suo soggetto cristallizandola sulla sua stessa fonte.
In questo modo il vecchio long-playing si rinnova per diventare un “soul-playing”: quindici dischi come quindici tele che raccontano un viaggio nell’infinito mondo della musica. È storia sulla storia, solchi di anime tra fusione di sensi diversi.
Questo è il racconto di “Soul-Playing”: una personale tutta da sentire e, come canta Paolo Conte “It’s wonderful…”.
Ad accompagnare le emozioni visive anche i sapori dell'azienda agroalimentare di Lecce" PERCHè CI CREDO "specializzata nella produzione artigianale di salse e condimenti senza conservanti e i vini della Cantina "A MANO".
Il legame strettissimo tra note e suggestioni sarà sottolineato dal contrabbasso di Caterina Palazzi e il suo quartetto che proporrà in anteprima per la Puglia il suo nuovo lavoro "Sudoku Killer".
I brani originali, composti dalla leader del quartetto, hanno sonorita’ vicine al jazz mediterraneo e nord-europeo, senza disdegnare un’influenza rock/psichedelica.