Carla Mura – Basta una linea a fare un paesaggio
Nei segmenti e nei pattern cromatici di Carla Mura ci sono visioni di panorami, aperture su strade e città, finestre di una casa metropolitana, vetri opachi di un vagone di un treno, forse di un autobus, segnati dalla pioggia o dalla polvere stratificata.
Comunicato stampa
“…Basta una parola per fare un romanzo. È sufficiente una linea per rappresentare una città. Guardiamo un colore e vediamo un intero paesaggio.
Nei segmenti e nei pattern cromatici di Carla Mura ci sono visioni di panorami, aperture su strade e città, finestre di una casa metropolitana, vetri opachi di un vagone di un treno, forse di un autobus, segnati dalla pioggia o dalla polvere stratificata.
Non c’è rappresentazione eppure crediamo di vederli. Il bisogno di realtà impone di attribuire nomi all’astrazione. In alcuni casi viene in aiuto il titolo: “Libellula”, “Pullman”, “Metropoli”. Sono dettagli e ingrandimenti che fanno parte di un insieme reale ricostruito solo percettivamente….”
“…Carla Mura è sì una pittrice, ma nei suoi quadri non c’è più traccia del segno. Di fatto prosegue ed evolve l’esperienza della Process Painting che aveva avuto una certa fortuna critica negli anni Novanta, soprattutto in ambito britannico, il cui credo era far pittura senza dipingere, utilizzando materiali anomali e gestualità meccaniche, ripetute come un modulo insistito, al netto dell’ipersoggettivismo della mano dell’artista. Dalla pittura Carla Mura si allontana per guardare a quella componente tipica, piuttosto, dell’Arte Povera che mette a nudo il materiale e lo rende in qualche modo il protagonista dell’opera. Il filo di cotone si sostituisce così ad acrilici e olii in risultati di sorprendente armonia cromatica e di cartesiana –nel senso di equilibrata- composizione visiva.
Travertino, legno, piccole pietre, i supporti sono interamente rivestiti di fili di diversi colori che attraversano tutte le tonalità dei grigi, dei beige per poi virare nei viola e nei blu, nei rossi carmini e nelle terre bruciate. C’è un senso di natura quando si tratta di marmi e legni sui quali s’intreccia la fibra fino a nasconderli. Diventano invece “mondrianeschi” quando preferisce il bianco, il nero e il rosso acceso trasformando la composizione astratta in omaggi ai maestri dell’astrazione pura, unica pittura meramente avanguardista…” di Luca Beatrice
Biografia
Carla Mura nasce a Cagliari nel 1973. Sino ai 18 studia musica. Inizia a dipingere con gli acrilici unendoli come le spezie africane, la sabbia, l’alabastro. Nel 2001 esordisce con due personali, a Cagliari e a Quartu S.Elena (CA), e partecipa alla collettiva Confronti Nazionali nell’Arte nella Cittadella dei Musei di Cagliari. Nel 2003 la personale presso il Centro Culturale Man Ray (CA) e nella stessa sede altre due collettive; la rassegna Internazionale di Arti Visive e Contemporanee al Castello Estense di Ferrara. Nel 2004 a Cagliari espone più volte presso Progetto Aperto Galleria G28. Da questo momento inizia ad utilizzare i “fili” lavorati esclusivamente con le mani. E’ del 2005 la mostra a Palazzo Marini e presso la Galleria La Bacheca (CA). Nel 2006 espone a Rimini al Tile the Sign Collection a cura di Laura Villani. E’ del 2007 la personale Fili a Roma e la collaborazione con la Galleria La Tartaruga di Roma. Partecipa alla Fiera dell’Arte Accessibile di Milano (2008). Nel 2009 espone alla Biennale del Mediterraneo (LE), presso il Museo Archeologico di Stato di Grodno, in Bielorussia. A Roma, espone per il progetto Electronic Art Cafè , a cura di Achille Bonito Oliva e Umberto Scrocca, nella mostra itinerante Microcose con esposizioni a Roma, ad Onna e a Rieti e nella collettiva presso 999 Gallery di Roma e con una personale alla Galleria La Rinascente di Padova con il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura.
Fili di cotone dall’ecrù al nero, con diverse tecniche: intrecci, stratificazioni , prospettive mono e bicolore, per metri e metri di passaggi su tela, plexiglass, cartone, pietra e legni. L’artista dice: “Un materiale molto affascinante con caratteri fisici “naturali” che comprendono la lunghezza, la finezza, la resistenza, l’elasticità, il colore, la maturità e caratteri “industriali” come la preparazione, la pulizia e l’omogeneità”. Materiale che viene prodotto principalmente in America, India, Egitto, Brasile, Cina e Messico con grande cura nella raccolta, nell’essicamento e nella sgranatura”.
Tutto questo meraviglioso mondo del filo è entrato a far parte della tecnica spontanea che Carla Mura ha per realizzare le sue opere differenziando i supporti che spaziano dal legno alle pietre marmo e travertino, al plexiglass, alla tela.
Attualmente vive e lavora a Roma.
In occasione della vernice sarà presentato il nuovo libro di LUCA BEATRICE :
Pop
L’invenzione dell’artista come star
Salvador Dalí, Andy Warhol, Jean-Michel Basquiat, Jeff
Koons, Damien Hirst, Maurizio Cattelan: quando l’artista
diventa protagonista dello star system.