I ragazzi formidabili – Pietro Mele
I ragazzi formidabili è un ciclo appuntamenti che, tra marzo e maggio 2012, propone una riflessione su alcuni comportamenti maturati in seno e in opposizione alla società dei consumi. Il primo appuntamento è con il video Local boys, di Pietro Mele (Alghero, 1976), “un ritratto di provincia tra noia e violenza latente.
Comunicato stampa
I ragazzi formidabili
Pietro Mele / giovedì 29 marzo
Leone Contini / giovedì 12 aprile
Sergio Racanati / giovedì 3 maggio
tre appuntamenti di una sera dalle 19.00 alle 22.00
SRISA Project Space - Firenze
un progetto di
Pietro Gaglianò
I ragazzi formidabili è un ciclo appuntamenti che, tra marzo e maggio 2012, propone una riflessione su alcuni comportamenti maturati in seno e in opposizione alla società dei consumi. Tre artisti propongono i propri personali punti di vista, attraverso video, immagini e installazioni, sulle forme che può assumere la violenza nelle relazioni interpersonali, e sulle contraddizioni implicite nell’idea di contrasto al sistema, presente sia nella calma apparente della quotidianità, sia in situazioni di aggregazione e manifestazione.
I ragazzi formidabili del titolo (ispirato al celebre romanzo di Jean Cocteau) sono donne e uomini, giovani e non solo, attori di condizioni sociali che con pari superficialità vengono assolte o condannate senza appello. Come i ragazzi di Cocteau, sentimentalmente e intellettualmente incapaci di creare relazioni con il mondo esterno alla loro camera, i protagonisti di queste tre indagini sembrano agire all’interno di sistemi di riferimento chiusi. O almeno è quanto la vigile società civile intende dichiarare a se stessa per eludere il confronto e rigettare qualsiasi responsabilità.
Il primo appuntamento, giovedì 29 marzo, è con il video Local boys, di Pietro Mele (Alghero, 1976), “un ritratto di provincia tra noia e violenza latente. I gesti e gli sguardi di due giovani che bevono al tavolino di un bar rivelano una comunicazione fatta di codici non scritti che mostrano gerarchie, ruoli e confini”, una parafrasi (e una metefora) dei comportamenti che strutturano i rapporti del mondo “adulto”.
Giovedì 12 aprile Leone Contini (Firenze, 1976), propone un’installazione dedicata al progetto realizzato nell’area del Ghetto, nel centro storico di Genova. Inte brasse è “uno spaccio in cui vengono esposti prodotti vegetali tradizionali utilizzati nelle varie culture per implementare l’energia fisica, attenuare la fame e la stanchezza, potenziare la sessualità, purificare o guarire il corpo”.
Il ciclo si conclude il 3 maggio con Sergio Racanati (Bisceglie, 1982) che propone un’installazione legata al video STREET PARADE. Un brevissimo documento video, girato a Bologna nel 2003, mostra un frammento della manifestazione, un “ballo erotico e carnale”, espresso come liberazione da restrizioni morali e riportato con sguardo neutro.