Korean Collective
Dopo la mostra di Kim Yeon la Barbara Frigerio Contemporary Art presenterà al pubblico, in anteprima assoluta per l’Italia, una mostra corale alla quale prenderanno parte alcuni degli artisti più interessanti del panorama artistico coreano.
Comunicato stampa
Dopo la mostra di Kim Yeon la Barbara Frigerio Contemporary Art presenterà al pubblico, in anteprima assoluta per l’Italia, una mostra corale alla quale prenderanno parte alcuni degli artisti più interessanti del panorama artistico coreano.
Si tratta di sette autori, molto diversi tra loro per tecnica e tematiche affrontate, accumunati da una profonda sensibilità per l’uso della materia ed una delicata, ma intensa indagine dell’animo umano.
Il lavoro di Lee Jaehyo esemplifica quell’amore e quel rispetto per i materiali naturali, unito alla volontà di dominare ciò che la natura ha creato, esaltando la bellezza intrinseca ad ogni materia, dal legno al ferro, che poi viene plasmata dalla sua sapiente mano.
Bae Joonsung ripropone nelle sue tele interni di musei occidentali o capolavori dell’arte europea, reinventandoli con l’inserimento straniante di giovani donne orientali; mondi e scenari del tutto immaginari sono, invece, quelli rappresentati da Min Jungyeon, che ama costruire paesaggi ed architetture improbabili, nei quali inserire scene di vita reale o il suo stesso autoritratto.
Una ricerca intimista e delicata è esemplificata dalle opere di Jeong Ji-Hyun, che sembra svelare parti di sé rappresentando cassettiere dalle quali fuoriescono piante e fiori di un rosso intenso, il tutto all’interno di uno spazio completamente vuoto; sempre rivolto all’essere umano, ma più alla sua parte corporea e strutturale è Lee Kangwook che utilizza immagini di cellule per creare suggestive composizioni di grande formato.
Le mani che si stringono e si cercano fotografate da Hong Sungchul e poi impresse su sottili cavi elastici, sono una riflessione sulla fragilità dei rapporti umani, uniti o divisi da sottili congiunzioni. Una profonda attenzione per le superfici caratterizza le opere di Kim Yongjin che utilizza fili metallici per rappresentare su tela ritratti o porcellane delle tradizione coreana.