Mary Cinque – Urban views
Fra gli ultimi appuntamenti dell’intera rassegna la mostra continua a mantenere viva la riflessione sullo sviluppo e il cambiamento delle città in cui viviamo, in un contesto come Salerno che è in questo momento fra le protagoniste di una delle trasformazioni urbanistiche più importanti alle quali assistiamo in Italia e in Europa. Ponendo l’accento, inoltre, sull’architettura e il ruolo dell’arte nel contesto ambientale.
Comunicato stampa
Giovedì 12 aprile 2012, alle ore 18,00, presso gli spazi del Punto Einaudi di Salerno sarà inaugurata la personale Urban views dedicata all’artista Mary Cinque, nell’ambito della rassegna “Immaginare la città”, progetto ideato da Massimo Bignardi e da Claudio Bartiromo, affidato alla curatela di Marcella Ferro e Pasquale Ruocco.
Fra gli ultimi appuntamenti dell’intera rassegna la mostra continua a mantenere viva la riflessione sullo sviluppo e il cambiamento delle città in cui viviamo, in un contesto come Salerno che è in questo momento fra le protagoniste di una delle trasformazioni urbanistiche più importanti alle quali assistiamo in Italia e in Europa. Ponendo l’accento, inoltre, sull'architettura e il ruolo dell'arte nel contesto ambientale.
È quanto affiora dal percorso immaginato per questa mostra che presenta opere realizzate dall’artista in questi ultimi mesi e delle quali Marcella Ferro articola in questi termini: ‹‹Mary Cinque pare abbia ben chiaro quello che Antonio Tabucchi sosteneva riguardo al viaggio cioè che posare i piedi sul medesimo suolo per tutta la vita può provocare un pericoloso equivoco, farci credere che la terra ci appartenga, come se essa non fosse in prestito come, invece, è tutto in prestito nella vita. Lo dico perché scorrendo la sua vasta produzione degli ultimi anni, da quando cioè termina gli studi presso l’accademia di belle arti di Milano i lavori appaiono come ritagli di realtà presi per l’appunto a credito da ciò che mutevolmente la circonda nel suo continuo zigzagare. Le immagini frammentate e disposte le une accanto alle altre sono, tutto sommato, come tessere di un puzzle in progressione, la tentazione è quella di provare a ridisporle cercando di far collimare al millimetro le estremità delle figure. Scoprendo in questo modo strane e inquietanti similitudini fra città distanti e completamente diverse suggestionati dal ricordo che abbiamo di esse. Le città di Mary diventano universali tali che la loro caratterizzazione è minima e ogni singolo frammento è contemporaneamente in ogni luogo, in ogni metropoli e in ciascun individuo››.