Cesare de Seta – Ritratti di città
La Fondazione riprende gli appuntamenti di Confronti/Arte sul tema arte-città con Cesare de Seta, storico dell’architettura, dell’arte e scrittore, che da oltre quarant’anni riflette sulle questioni dell’iconografia urbana, sulla nascita e sulla diffusione del ritratto di città.
Comunicato stampa
Confronti / Arte
Giovedì 12 aprile 2012 ore 17.30
Sala Conferenze della Fondazione Filiberto Menna, Salerno
Cesare de Seta, Ritratti di città
Ne discutono con l'autore Cettina Lenza e Angelo Trimarco
Coordina Alfonso Andria
La Fondazione riprende gli appuntamenti di Confronti/Arte sul tema arte-città con Cesare de Seta, storico dell'architettura, dell'arte e scrittore, che da oltre quarant'anni riflette sulle questioni dell'iconografia urbana, sulla nascita e sulla diffusione del ritratto di città. Così, Ritratti di città. Dal Rinascimento al secolo XVIII (Einaudi 2011) – da cui muove l'incontro patrocinato dalla Fondazione e dal Centro Universitario per i Beni Culturali che ha sede in Ravello – appare come la narrazione articolata e ariosa di un itinerario che, con molto anticipo, de Seta ha costruito dal 1969, anno in cui ha pubblicato la Cartografia della città di Napoli.
Ora, in questo lungo e suggestivo racconto – dal 1555, dalla «vedutina incisa ad acquaforte», Il vero ritratto della città di Siena, al Settecento – l'autore mostra come il ritratto di città, quale celebrazione e simbolo del potere, civile e religioso, trovi momenti di massima espansione, la sua «apoteosi», con la rivoluzione gutenberghiana che favorisce la nascita del «libro di città» e delle grandi imprese editoriali e, al tempo stesso, incroci questioni essenziali per rilevanza artistica e scientifica.
Nel suo percorso il ritratto di città, in una sorta di duello tra veduta e topografia – tra città dipinta e descrizione scientifica della città –, appunto, tra arte e scienza, ha conservato intatto il tratto celebrativo. Il duello tra veduta e topografia, sottolinea lo studioso, si risolverà, nel Settecento, in un capovolgimento irreversibile, a favore della scienza, della cartografia e della topografia.
Napoli, Roma, Parigi – la pianta della città di queste tre capitali europee – , in particolare, sono al centro della narrazione di de Seta, in quanto, dice, «esse non sono solo un soggetto di studio, sono parte della mia vita». A riprova, qualora ci fossero ancora dubbi, che qualunque lavoro storico-critico, per quanto controllato e rigoroso, non azzera o riduce i processi di soggettivazione, ma li istituzionalizza nello spazio della scrittura.
Cesare de Seta, storico dell'architettura e dell'arte, attualmente insegna all'Istituto Italiano di Scienze umane. Dirige il Centro studi sull'Iconografia della città europea all'Università di Napoli dove, alla Facoltà di Architettura, ha svolto una lunga carriera di docente. Ha scritto numerosi volumi, tradotti in diverse lingue, e curato mostre e convegni, in Italia e all'estero, sulle arti tra Settecento e Novecento, sulla storia urbana e sulla storia del paesaggio. Scrittore, nel 2003, con Terremoti è stato finalista al Premio Strega. Collabora abitualmente a “la Repubblica”.
Il Presidente della Fondazione
Prof. Angelo Trimarco
Il Presidente del Centro Europeo per i Beni Culturali
Sen. Alfonso Andria
La Fondazione Filiberto Menna è sostenuta da
COMUNE DI SALERNO
PROVINCIA DI SALERNO
REGIONE CAMPANIA
FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO SALERNITANA