Alain Fleischer – Brise-Glace
Dopo aver doppiato molte volte tutti i Capi dei grandi Oceani, dal Capo di Buona Speranza a Capo Horn, a quello, non ritrovabile nelle carte, delle Infinite Illusioni, il Battello Brise-Glace di Alain Fleischer dopo un viaggio di più di trenta anni, varca il cancello (e quindi entra nel porto) di Limen otto9cinque e torna a Roma.
Comunicato stampa
Dopo aver doppiato molte volte tutti i Capi dei grandi Oceani, dal Capo di Buona Speranza a Capo Horn, a quello, non ritrovabile nelle carte, delle Infinite Illusioni, il Battello Brise-Glace di Alain Fleischer dopo un viaggio di più di trenta anni, varca il cancello (e quindi entra nel porto) di Limen otto9cinque e torna a Roma.
Galleggianti frammenti di specchio e oblique proiezioni sulle onde improbabili di un mare d’invenzione, invaderanno lo spazio e creeranno un cielo di immagini riflesse, in un processo di rotazione celeste accelerata, determinata dall’azione rompi-ghiaccio (e rompi-specchio) del Battello.
Un caleidoscopio astrale per ospitare qualche nostro desiderio.
Un Battello che in uno stupendo racconto, Diva Navi, Fleischer trasforma in uno strumento di avventure fantastiche, con progressive variazioni nel tempo e nello spazio, protagonista e insieme teatro di eventi mirabilanti e visionari.
Straordinario attraversatore di linguaggi, fotografo, cineasta, artista visivo e scrittore, Alain Fleischer spinge le sue ricerche linguistiche ai confini estremi della sperimentazione, portando il set cinematografico all’interno dei labirinti oscuri della apparente staticità delle immagini fotografiche, dove quello che fa apparire, senza doppie esposizioni o elaborazioni elettroniche, è qualcosa in più del reale, portando nel campo visivo il risultato della riflessione degli specchi: una lunga complessa esposizione dilata i tempi e permette che un contenuto dinamico venga fissato nella impenetrabilità immodificabile dell’obiettivo: ecco che gli specchi divengono i protagonisti della serie Happy Days, dove un giocattolo di un motociclista a molla sposta cornici di specchi che nell’attraversare l’obiettivo ricostruiscono interamente le immagini di grandi capolavori della pittura, da Goya a Velàzquez, da Bronzino a Rops a Courbet.
Con Fleischer Surrealista Visionario quello che nel Medio Evo era ritenuto uno strumento abitato dal demonio conquista il superamento della riflessione del doppio (senza doppiezza) e ci offre il premio di una simultaneità ricostruita al servizio dell’immaginazione.
La proiezione di L’homme dans les draps ed una selezione storica di cibachrome completano il percorso espositivo, contribuendo alla ricostruzione degli aspetti fondamentali dell’opera di Alain Fleischer, artista mago alla ricerca dei fantasmi che quotidianamente ci attraversano la vita, che spesso non siamo più in grado di riconoscere e che quando li percepiamo ci fanno riassaporare il piacere di ritrovare una infanzia troppo velocemente abbandonata: nell’opera di Fleischer uno spessore alto di una cultura profonda si accompagna al piacere del gioco ed a questo piacere ci guida, per quanti di noi abbiano voglia di approfittarne.
In occasione del vernissage il racconto Diva Navi si trasformerà in una performance di Gaia Riposati ed in un video che accompagnerà la mostra nella sua intera durata.
Massimo Riposati