Silvana Alasia – Melodie in colore

Informazioni Evento

Luogo
ARTE PER VOI
Piazza Conte Rosso, 3, Avigliana, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato e domenica dalle 15,00 alle 19,00

Vernissage
14/04/2012
Artisti
Silvana Alasia
Generi
arte contemporanea, personale

Sono singoli fiori, o raccolti a mazzo, come le frasi in cui si articola la composizione musicale, sono immediati richiami alla minuziosa sapienza condensata negli erbari sette-ottocenteschi, sono strumenti soli o puntualmente accostati ad un fiore, dal cui incontro l’immagine ha il potere di evocare un vero e proprio rimescolamento di esperienze sinestetiche, sono annotazioni dinamiche per passi e figure di danza, ma anche scorci ravvicinati, che colgono nella posizione delle mani dell’esecutore l’esattezza delle movenze.

Comunicato stampa

La personale di Silvana Alasia, aperta dal 14 aprile 2012 nelle sale espositive di “Arte per Voi”, in Piazza Conte Rosso n. 1 ad Avigliana (TO) – e, almeno per il pomeriggio del vernissage, estesa agli spazi circostanti del “Giardino delle Donne”, grazie all’esecuzione a sorpresa di brani musicali per piccoli ensemble – non è confinata alla sua sola natura di mostra di pittura, ma per la sua stessa identità, per cui assume il complesso valore di performance, si trasforma in un esplicito invito ad una serena rimeditazione sulle relazioni che intercorrono tra arti visive e musica.
È pertanto un evento che comporta un reciproco e rafforzativo omaggio tra le due arti, in un’ atmosfera di festa antica e modernissima, in cui si sottolineano e si intrecciano emozioni e sintonie tra suoni e colori. Intanto, sulle pareti della galleria si avvicendano le tele come cascate di coloratissimi suoni e per ciascuna di esse vale uno strettissimo abbinamento ad uno specifico brano musicale. Sono singoli fiori, o raccolti a mazzo, come le frasi in cui si articola la composizione musicale, sono immediati richiami alla minuziosa sapienza condensata negli erbari sette-ottocenteschi, sono strumenti soli o puntualmente accostati ad un fiore, dal cui incontro l’immagine ha il potere di evocare un vero e proprio rimescolamento di esperienze sinestetiche, sono annotazioni dinamiche per passi e figure di danza, ma anche scorci ravvicinati, che colgono nella posizione delle mani dell’esecutore l’esattezza delle movenze.
La variegata gamma delle suggestioni e delle interpretazioni indotte dai dipinti non può essere disgiunta dal rinvio alla dimensione temporale della meditazione, che, per trascoloramento, coincide con la durata dell’ascolto, con il tempo della composizione musicale. L’emozionante sensiblerie così innescata si fonda sul rimescolamento della nozione del tempo, che non è solo padrone della musica, ma governa anche e inesorabilmente la durata della composizione pittorica, dall’invenzione spaziale, alla messa in pagina – l’ordinamento interno e gli equilibri delle forme sulla tela (i ritmi che la presiedono) – alla campitura e stesura definitiva dei colori.
Qui Silvana gioca con sapienti artifici visivi, che si riconoscono nella scelta di ricorrere alla logica della presenza-assenza dello strumento musicale; i colori squillanti dei fiori, il taglio compositivo prorompente che, ad esempio, ne riporta le forme e i petali in primo piano, allude a suoni “fuori scena” e così vale, in uno scambio sottinteso, per la lucentezza degli ottoni e, altrove, nei quadri attenti a raffigurare le movenze dinamiche della danza o dell’esecuzione strumentale. In quest’ultimo caso, poi, l’operazione di scarto, di posizione all’esterno della sorgente sonora, che, pur in sé irrappresentabile, è però la vera fonte energetica dei movimenti, è nello stesso tempo metafora , rigorosamente esclusa dalla raffigurazione sulla tela, allusiva delle mani e dei gesti dell’artista che la viene realizzando.
Infatti, il mestiere pittorico di Silvana Alasia non è affatto dimentico delle tappe della storia della pittura piemontese, quanto meno dall’inizio del XX secolo - nell’avvicendarsi delle sue trasformazioni stilistico-formali – dalle mozioni delle avanguardie prebelliche (la 1915-18), al capitolo “neoclassico” e del “ritorno all’ordine” tra le due guerre, alle neo-avanguardie della seconda metà del Novecento: dai ritmi astratto-geometrici, agli afro-esotismi (pittorici e sonori), dal musicalissimo informale agli assordanti silenzi dell’iperrealismo, al minimalismo dei “paesaggi musicali”, per dirne solo di alcuni, tra i recenti.

Paolo Nesta