Sergio Cascavilla – New abstraction of the future
La personale di Sergio Cascavilla al MIAAO vuole porre la questione di una “nuova astrazione”, addirittura di una new abstraction of the future, come provocatoriamente recita il sottotitolo scelto dall’artista, ma che per essere davvero nuova dovrà coniugarsi con la decorazione.
Comunicato stampa
THE NEW ABSTRACTION OF THE FUTURE
La personale di Sergio Cascavilla al MIAAO vuole porre la questione di una “nuova astrazione”, addirittura di una new abstraction of the future, come provocatoriamente recita il sottotitolo scelto dall’artista, ma che per essere davvero nuova dovrà coniugarsi con la decorazione. Così, da un lato Cascavilla mira alla “decostruzione” delle ambizioni e interpretazioni metafisiche, o scientiste, o psicanalitiche o razionaliste presenti nelle varie manifestazioni storiche di “astrazione”; dall’altro afferma la necessità di consumare un rapporto con la “ornamentazione”, in un accoppiamento sino a ieri innominabile. E ancora, a differenza delle prove pittoriche decorative ma dichiaratamente avverse al “buon gusto” del suo amico Alessandro Mendini, teorizza e dimostra nel lavoro un’alta qualità e raffinatezza formale e materiale, con qualche frisson vintage, e una gran perizia tecnica e manuale. I nuovi apparati plastici di Sergio Cascavilla sono infatti eccellenti, con le loro sagome e cromie suadenti, divengono modelli emblematici di diversi lavori, emergenti anche a scala ambientale e architettonica, di giovani artisti e designer e writers che oggi apertamente dichiarano quell’ equivoco amore, che ieri non osava dire il suo nome. Questa radicalità smart, più che di “decostruzione”, o di Destruktion, che sono ancora termini filosofici “difficili” (tra Heidegger e Derrida), dovrebbe quindi far parlare di DecAstrazione, neologismo ambiguamente allusivo sia al prefigurare un brillante futuro decorativo sia al “dare un taglio” a eccessive pretese concettuali, resistenti anche nell’arte, astratta o meno, attuale.
VOLKWERK FOLLETTO
In occasione dell’inaugurazione della mostra, che contesta gerarchie artistiche tuttora sovente vigenti, si terrà una performance sonora del gruppo Volkwerk Folletto, che usa strumenti impropri come aspirapolvere e aerosol per una correlativa messa in crisi delle “audiogerarchie”. Insomma, con Volkwerk Folletto & Sergio Cascavilla, con i suoni dell'universo captati e amplificati tramite dispositivi non convenzionali e con l' abstraction of the future si condurrà il pubblico in un viaggio-trip sensoriale forse senza ritorno…
DECASTRAZIONI
A corredo della personale di Cascavilla che espone anche divertiti “figurini” per una “applicazione” alla moda di stilemi dei suoi nuovi artefatti astratti, vengono mostrate altre DecAstrazioni provenienti dalle collezioni del MIAAO: opere dei pittori Luciano Lattanzi e Werner Schreib, protagonisti di una Neue Ornamentik già alla fine degli anni ’60 del ‘900; opere di grafici e illustratori come Erberto Carboni, Franco Grignani, Nino Di Salvatore, Alberto Longoni e di visual designer di nuova generazione; ceramiche del secondo dopoguerra rappresentative di una pop-abstraction; foulards e abiti op, lava lamps, sino a blob più recenti di un altro “creatore di forme” torinese come Ferdi Giardini.