Poesia Visiva
L’esperienza della casa editrice Campanotto, che dal 1977 si e’ sviluppata attorno alla rivista Zeta divenendo fulcro della ricerca logo-iconica in Italia, viene ricordata attraverso opere di Giacomo Bergamini, Paolo Badini, Eugenio Miccini e altri ancora.
Comunicato stampa
Venerdì 20 aprile alle ore 19.00, TRA Treviso Ricerca Arte inaugura, presso Palazzo Giacomelli, la mostra: Poesia visiva. L’esperienza della casa editrice Campanotto.
La serata inaugurale si aprirà con un' introduzione sulla Poesia Visiva di Carlo Sala, critico d'arte, seguita da una conversazione con Carlo Marcello Conti, direttore della casa editrice Campanotto Editore.
Durante la serata, reading di poesie e accompagnamento musicale con arpa e chitarra dei Ragazzi della Compagnia Teatrale Autogestita del Liceo Canova, tratte dal volume Cinesi, di Carlo Marcello Conti.
La Poesia visiva è stata ed è tuttora una corrente artistica sospesa tra arti visive e letteratura. Essa rappresenta al meglio la ricerca tesa as uscire fuori dagli schemi, che è stata propria del Novecento. Con la Poesia Visiva, la parola è diventata immagine e in questo modo si è creata un’arte nuova e affascinante, che nel corso degli ultimi cinquanta anni, ha raccolto un grande numero di estimatori e di operatori.
La casa editrice Campanotto Editore di Udine, attualmente diretta da Carlo Marcello Conti, artista visivo e poeta egli stesso, dal 1977 si è sviluppata attorno ala rivista Zeta divenendo fulcro della ricerca logo-iconica in Italia. Si può dire che la Poesia visiva, in senso generale e come corrente specifica nata nel 1963 a Firenze, sia debitrice a questa casa editrice per il lavoro di divulgazione e di stampa profuso con passione in tutti questi anni.
Carlo Marcello Conti, come intellettuale ed editore, è stato invitato a Treviso per presentare la sua esperienza, esponendo anche una serie di edizioni artistiche di noti personaggi come Lamberto Pignotti, Eugenio Miccini, Mirella Bentivoglio e tanti altri. Attraverso questa ricerca si vuole mettere in evidenza come tutta l’arte del Novecento è stata costruita sulla ricerca di un interscambio continuo tra le arti.
Come sarà anche per la prossima mostra organizzata da TRA, Fluxus Jubileum. L'ultima avanguardia del Neovecento nelle collezioni venete, in programma presso Palazzo Giacomelli il 5 maggio, anche in questo caso, si vogliono sottolineare gli aspetti della ricerca e dell’intermedialità dell'arte. Le arti, infatti, hanno teso a fondersi in una comunicazione globale soprattutto tra parola scritta e visualità da Apollinaire in avanti, quindi dagli anni Dieci del secolo scorso, cercando di superare le differenze e proporre una modalità artistica che potesse coinvolgere varie sensibilità.
L’esperienza della casa editrice Campanotto è esemplare proprio per la diversificazione dell’attività dalla stampa dei libri, alla produzione delle riviste, alla promozione di esposizioni con le opere degli autori pubblicate. E che sia proprio un protagonista come Carlo Marcello Conti, a parlare in prima persona di questa esperienza, è tanto più significativo perché TRA Treviso Ricerca Arte vuole creare occasione di riflessioni sulle arti contemporanee e anche di incontro diretto con i suoi protagonisti. La poesia tra parola, foné e visualità è quindi l’occasione per una mostra che è aperta al dialogo tra letteratura e arti visive, in nome di una ricerca che è la base di ogni sviluppo e conoscenza
Valerio Dehò
Carlo Marcello Conti vive e lavora a Pasian di Prato. Poeta performer, artista multimediale, poeta visivo e sonoro, ha cominciato con Adriano Spatola nel 1961. Da allora ha fondato riviste e una casa editrice con la moglie Franca Campanotto. Dirige la rivista Zeta e la casa editrice. È stato ospite del DADD a Berlino nel 1985. Tra le personali in Italia e all’estero ricordiamo: Galleria Lösekrug Berlino, Galleria Armstorfer Salisburgo, Galerie Satellite Parigi, Museo Storico Parri Bologna, Galleria Comunale d’Arte Moderna Portogruaro, Galleria Azienda di Soggiorno Aviano, Piancavallo.