Gio Urbinati – E mer e la sipa
Saranno esposti nello storico spazio dell’ex oratorio cinquecentesco lavori ceramici (terrecotte, gres e smalti) dalla forte impronta visionaria del ceramista riminese. La mostra E mer e la sipa esprime in modo diretto, nella combinazione di elementi simbolici, la prorompente versatilità dell’artista, autonomamente dialogante con la tradizione figurativa del Novecento e con le contaminazioni dei linguaggi contemporanei.
Comunicato stampa
Si inaugura sabato 21 aprile alle ore 18 la mostra di Gio Urbinati E mer e la sipa alla Galleria Comunale S.Croce di Cattolica (via Pascoli 21).
Saranno esposti nello storico spazio dell'ex oratorio cinquecentesco lavori ceramici (terrecotte, gres e smalti) dalla forte impronta visionaria del ceramista riminese. La mostra E mer e la sipa esprime in modo diretto, nella combinazione di elementi simbolici, la prorompente versatilità dell'artista, autonomamente dialogante con la tradizione figurativa del Novecento e con le contaminazioni dei linguaggi contemporanei.
Gio Urbinati non rinuncia mai alla sua espressività irruente e poetica, riversa nella creta una capacità manipolativa e inventiva che si nutre di un lessico artistico magmatico, fatto di timbri antichi e arcaici, di narrazioni che affondano nei miti durevoli del mondo mediterraneo.
Il mare, che da sempre ha stimolato l'immaginario poetico e visivo, è visto come elemento leggendario, non solo come risorsa naturale, si trasforma in luogo di fascinosa contemplazione e seduzione. Gio Urbinati lo vede solcato da onde e pericolose correnti, abitato da creature misteriose, interpretato come una via di fuga e di ricerca verso nuove mete e identità e soprattutto verso inaspettati incontri. Sensuale e materica è la sua traduzione ceramica, che si esprime nella inaspettata relazione di forme corrugate, assoggettate alle leggi misteriose della fusione di vetri e smalti e delle cotture delle argille, e che culmina con l'incontro con una creatura dalle carni molli e prelibate, il cefalopide più comune del nostro Adriatico, la sipa, così chiamata dalle genti di questa nostra costa.
Gio Urbinati (Rimini 1946), tra i più sensibili e noti ceramisti italiani, ha al suo attivo trent'anni di attività e di riconoscimenti. Esordisce nell'atelier riminese di Carla Birolli negli anni '60, nel 1986-1988 realizza opere come La cattedrale dove va a dormire il mare, il Giardino pietrificato, L'arco delle favole e l'Orto dei frutti dimenticati a Pennabilli, sculture architetture nel paesaggio montefeltrano. Numerose sono le sue opere pubbliche diffuse sul territorio romagnolo (S.Marino, Rimini, Valmarecchia, Budrio, Bagnacavallo). All'attivo decine di mostre personali e partecipazioni a collettive e a concorsi nazionali di ceramica (Faenza, Gualdo Tadino). Tra le sue ultime mostre: nel 2011 ai Musei di Rimini 100 ciotole e un vaso, a Bologna, galleria NERA Dolci teatrini, sculture in ceramica (2010), a Cerasolo Ausa, Nafta, a Ravenna, Galleria AMArte, Dolce Combinazione (marzo 2012). Nutrita la sua bibliografia critica, da Tonino Guerra, a Simonetta Nicolini, Virginia Cardi, Rita Giannini, Ennio Grassi, Giorgio Conti, Alessandro Giovanardi, Sabrina Foschini.