Michele Zaza – Lo spazio del respiro

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA BIANCONI
Via Lecco 20, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì>venerdì 10.00-13.00, 14.00-19.00
sabato su appuntamento
(chiusura estiva 28 luglio – 20 agosto 2012)
Galleria Bianconi, Via Lecco, 20 Milano
In collaborazione con la Galleria De Primi Fine Art, Lugano

Vernissage
24/05/2012

dalle 18 alle 21

Artisti
Michele Zaza
Curatori
Claudia Löffelholz
Generi
arte contemporanea, personale

La mostra darà grande rilievo alla produzione attuale dell’artista, offrendo due inedite installazioni pensate per gli spazi della Galleria che creano un percorso suggestivo, in dialogo con una sezione storica, anticipazione della mostra antologica che seguirà in autunno presso la Galleria De Primi Fine Art di Lugano, evidenziando la coerenza e l’attualità della ricerca di Zaza e del suo ruolo decisivo nel panorama della fotografia internazionale.

Comunicato stampa

La Galleria Bianconi è lieta di presentare “Lo spazio del respiro”, mostra personale di Michele Zaza, a cura di Claudia Löffelholz, che si aprirà il 24 maggio in via Lecco 20 a Milano (opening dalle 18 alle 21, in corso fino all’8 settembre).
La mostra darà grande rilievo alla produzione attuale dell’artista, offrendo due inedite installazioni pensate per gli spazi della Galleria che creano un percorso suggestivo, in dialogo con una sezione storica, anticipazione della mostra antologica che seguirà in autunno presso la Galleria De Primi Fine Art di Lugano, evidenziando la coerenza e l'attualità della ricerca di Zaza e del suo ruolo decisivo nel panorama della fotografia internazionale.

“Lo spazio del respiro”, un nuovo progetto della ricerca incessante di Michele Zaza, dà il titolo alla mostra. Un allestimento evocativo tra fotografia ed elementi scultorei trasformerà lo spazio centrale della Galleria Bianconi in un ambiente animato dagli elementi fondanti della poetica intima dell’artista: il volto, le mani ed il corpo, con le relative declinazioni espressive che aprono una visione introspettiva su esperienze e valori della specie umana, immagini quasi iconografiche che in nuce raccolgono un'intera narrazione dell'esistere e dell'essere.

Al piano interrato proseguirà il percorso narrativo con un altro inedito lavoro site specific: nella penombra dello spazio ci si immerge in una specie di ventre blu, tra due proiezioni, una di fronte all'altra, in cui il video diventa “immagine che respira” (Michele Zaza). Due momenti sospesi che riportano due volti, uno maschile e uno femminile, archetipi che si completano in un universo metafisico che include storie ed esperienze primordiali. Con mani congiunte e in lenta apertura, le figure abitano la dimensione arcana di uno spazio magico: “una rappresentazione che mette insieme terra, cielo, uomo, coscienza. Una sorta di paradiso perduto dell’infanzia e della bellezza che permette una favola antropologica ritrovata, dove l’essere va oltre se stesso” (Michele Zaza).

La parte storica comprende cicli inediti degli scatti di Michele Zaza risalenti agli anni ‘70. Sono qui già fissate le sue riflessioni esistenziali, concentrate sulla dimensione del corpo, in particolare sul proprio volto e quello delle persone a lui più vicine. L'universo immaginario entra in una trama di relazioni visive, carico di simbolismi cromatici e rimandi, (ri)svegliando la dimensione mitica e mistica dell'uomo e delle avventure universali che sono presenti, consciamente o no, in ognuno di noi.

Con questa mostra prosegue il rapporto tra la Galleria Bianconi e uno dei più importanti artisti italiani degli ultimi quarant’anni, con un progetto espositivo che esprime una nuova sintesi tra i percorsi storici della Galleria, dedicati in particolare alle grandi figure dell’arte italiane del Novecento, e la sua ricerca rivolta alla produzione contemporanea.
La mostra fa seguito alla personale, a cura di Flaminio Gualdoni, “Michele Zaza. Il Sogno del Viaggiatore”, realizzata nel 2009, e all’omaggio che la Galleria ha dedicato a Zaza lo scorso anno, in occasione di Photofestival, con la presentazione di una selezione dei lavori dell’artista tra il 1970 e il 2010, tra cui l’opera “Neo Terrestre” del 1979.