Global Photography: Occupancy
Immagini dal mondo con Global Photography che, alla sua terza edizione, presenta Occupancy, un progetto collettivo che, grazie alle diverse provenienze ed esperienze, indaga sulle nuove modalità di fruizione dello spazio urbano occupato.
Comunicato stampa
Espongono: Frank Breuer (D) | Fréderic Delangle (F) | Alexander Gronsky (RUS) | Roderik Henderson (CHILE) | Martina Hoogland Ivanow (SVE) | Cuny Janssen (NL) | Bas Princen (NL) | Massimo Sordi (IT) | Henk Wildschut (NL) | Marco Zanta (IT)
Immagini dal mondo con Global Photography che, alla sua terza edizione, presenta Occupancy, un progetto collettivo che, grazie alle diverse provenienze ed esperienze, indaga sulle nuove modalità di fruizione dello spazio urbano occupato.
Officine Fotografiche, dal 28 aprile al 18 maggio, ha il piacere di ospitare, per il secondo anno consecutivo, Global Photography, un progetto che ogni anno si traduce in una collettiva di autori provenienti da ogni parte del mondo, accomunati dalla necessità di indagare caratteristiche e problematiche connesse al mondo contemporaneo e al singolo individuo.
La mostra, curata da Stefania Rössl e Massimo Sordi, raccoglie dieci lavori che nel termine “occupancy” (occupazione) hanno trovato un comune denominatore da sviluppare autonomamente come mezzo di interpretazione intorno al tema del paesaggio, una parte fondamentale dell’esperienza umana. Emozioni connesse, in modo sempre diverso, a un luogo esprimono i processi che portano l’essere umano a definire e far nuovamente proprio uno spazio nel mondo. Il paesaggio diventa così non un insieme di oggetti e luoghi statici, ma un insieme dinamico, che si trasforma e si adatta ai sentimenti, alle passioni e alle necessità umane. In questa direzione i lavori raccolti ricompongono un racconto per immagini che vanno dalla dichiarata e ironica evocazione delle origini primigenie dell’uomo raccontate in Primates di Fréderic Delangle, alla dimensione fisica dei paesaggi antropizzati di Bas Princen, passando per le differenti declinazioni e paesaggi di una grande città – Mosca - descritta da Alexander Gronsky in The Edge fino ai nuovi nomadi incontrati da Roderik Henderson, che descrive la condizione dell’essere umano in un determinato contesto: quello dell’automobile.
La mostra è organizzata in collaborazione con Città di Savignano sul Rubicone, Istituzione Cultura Savignano e Savignano Immagini – SI Fest.
Foto in alto: Roderik Henderson, from the series Transvoid– British Columbia 2008/2009