Luigi Milani – Ladri di biciclette

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO ZENOBIO - COLLEGIO ARMENO
Fondamenta del Soccorso 2596 - Dorsoduro , Venezia, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/05/2012

ore 18

Artisti
Luigi Milani
Curatori
Silvia Prelz
Generi
arte contemporanea, personale

Nei prestigiosi spazi di Palazzo Zenobio – collegio Armeno, custodi di Tiepolo e Carlevarijs, Luigi Milani presenta i suoi “Ladri di Biciclette” che incantano per eleganza, armonia ed equilibrio cromatico, senza nessun intervento pittorico dell’Artista. L’Arte è cosa della mente, come ebbe a dire Leonardo da Vinci, e Milani, infatti, ancora una volta dimostra che è l’idea la vera protagonista del processo artistico.

Comunicato stampa

Nei prestigiosi spazi di Palazzo Zenobio – collegio Armeno, custodi di Tiepolo e Carlevarijs, Luigi Milani presenta i suoi “Ladri di Biciclette” che incantano per eleganza, armonia ed equilibrio cromatico, senza nessun intervento pittorico dell’Artista. L’Arte è cosa della mente, come ebbe a dire Leonardo da Vinci, e Milani, infatti, ancora una volta dimostra che è l’idea la vera protagonista del processo artistico. Luigi Milani, 1957, di Rovigo, inizia a dipingere per hobby nel 90 dapprima eseguendo copie, in vari formati, delle opere di grandi artisti dell’arte moderna e contemporanea. Si appropria presto del colore di Depero, del gioco di Mirò e del ritratto di Lichtenstein, nella convinzione di poter assimilare da ciascuno non solo la tecnica pittorica, ma soprattutto un linguaggio emozionale indispensabile alla costruzione del proprio stile. Si ispira alla Pop Art storica e ai suoi rappresentanti, con diversi rimandi culturali: dal graffitismo urbano al mondo dell'underground, dall'uso di materiali diversi come plastica e resine, al mondo dei fumetti giapponesi, dall'urban art al web design, fino al concettuale. Ed è proprio attingendo al concettuale e all’”idea” quale protagonista principale del processo artistico, che Milani punta uno sguardo più attento all’Arte Povera. Attraverso la dimensione energetica e vitale dei materiali, soprattutto se di “scarto”, esprime la volontà di coinvolgere la sensibilità di una vasta gamma di fruitori, e di attivare in loro meccanismi mentali liberatori che consentano di accedere alla dimensione poetica dell’opera e al suo significato artistico intrinseco. Partecipa a vari concorsi artistici: nel 2002 ad "Arte" è eletto tra i finalisti con un ritratto di donna, nel 2004, a "La Vela d'Argento" di Marina di Ravenna vince il primo premio con il ritratto di una ragazza seduta sulla spiaggia, adagiata su un asciugamano, dedicato ad Alighiero Boetti. Nel 2008 partecipa di nuovo ad "Arte" con l’opera intitolata "Ladri di Biciclette" e si qualifica tra i finalisti. Dal 2008 lavora infatti con “Ladri di Biciclette” ossia la serie di quadri creati applicando tessere, ritagliate da copertoni usati di biciclette, su legno e supporti vari, senza alcun intervento pittorico, e con le quali riesce a trasformare una materia semplice e di scarto in un merletto, in una tessitura che ricorda arazzi e tappeti persiani, dove armonia, equilibrio e senso del colore incantano. Finalmente trova in questo mosaico di tessere di gomma, che accosta per cromatismo, per forma, con tratti di sovrapposizione, la cosa che aveva tanto cercato nelle sue esperienze pittoriche precedenti: l’emozione. Tocca con mano la storia di tanti percorsi di vita che si srotolano lungo strade, vie cittadine, viottoli di campagna, sentieri. Prova gioia nell’assemblarli dando loro un ordine diverso, fatto di colore e forma, quasi a intervenire su quei flussi di vita tanto casuali da poter essere riordinati in modo diverso. Gli sembra di poter raccogliere così esperienze, emozioni, vissuto di tante persone diverse ma accomunate dallo stesso denominatore: la casualità. Ha la sensazione di poter fare una mappa immaginaria di tutti i percorsi fatti da quelle tessere di gomma, quasi che ogni suo quadro possa coprire tutto il territorio essendo diventato la somma di tanti percorsi su strada, ma contemporaneamente anche il contenitore di tanti percorsi di vita, di tante emozioni, di tanti sentimenti, di tante storie.