Casa con Vista
Nato sull’impronta di un progetto con cadenza annuale ormai consolidato in Germania, l’evento prevede interventi artistici in quindici case del quartiere.
Comunicato stampa
Gli ospiti apriranno le loro case nei pomeriggi di sabato 12 e domenica 13 maggio (dalle ore 17 alle ore 21).
I visitatori potranno seguire un percorso nel quartiere, passando di casa in casa per vedere le opere e conoscere gli artisti e i padroni di casa.
Heather Allen - Casa Candinas
Carolyn Angus - Casa Gregoretti
Elena Arzuffi - Casa Waltz
Anita Calà - Casa Schraffl
Peter Flaccus - Casa Bertorello
Jonathan Hynd - Casa Trucillo
Francesco Impellizzeri - Casa Bruzzone
Diego. M. Mirabella - Casa Hancock
Daniela Monaci - Casa Vitale
Piero Mottola - Casa Solustri
Daniela Perego - Casa Urban
Giuseppe Salvatori - Casa Toninelli
Georgina Spengler - Casa Brugger
Edith Urban - Casa Pardatscher
Mauro Vitturini - Casa Zamperini
testo critico a cura di Daniela Cotimbo
Il 12 e 13 maggio 2012, a Roma nel quartiere di Trastevere, si svolgerà la prima edizione del progetto CASA CON VISTA.
Nato sull’impronta di un progetto con cadenza annuale ormai consolidato in Germania, l’evento prevede interventi artistici in quindici case del quartiere.
Nei due pomeriggi previsti, i proprietari delle abitazioni apriranno le loro porte a tutti coloro vorranno partecipare a questo evento.
La casa rappresenta dai tempi più antichi un rifugio, una linea di demarcazione netta tra l’io e il mondo circostante, diventando quasi una naturale protesi dell’esperienza individuale; lo dimostra il fatto stesso che molta attenzione si presta all’arredamento e in genere alle scelte espressive e logistiche correlate all’abitazione; questo denota come a mettersi in gioco per occasione non siano solo gli artisti ma anche coloro che offrono le proprie case come accesso privilegiato alle proprie vite.
L’intervento si prefigge anche di indagare sul come la ricezione artistica, svincolata dall’ambito espositivo consolidato, si confronta con realtà di per sé già fortemente connotate, in linea con un evoluzione culturale che si fonda proprio sul particolare ed attraverso esso esplora l’infinità delle risorse. Si viene così a creare un rapporto di interscambio tra interno ed esterno che simbolicamente ricalca anche quello tra interiorità e mondo, tra percezione e percepito.
Gli artisti coinvolti appartengono a diversi ambiti generazionali, locali e operativi e sono stati scelti in funzione della loro capacità di entrare in relazione con lo spazio semantico entro cui le opere vivranno nei due giorni.
L’operazione si muoverà dunque lungo varie direttrici di sperimentazione: da un lato quella che si manifesta nella sinergia tra artista e proprietario di casa, dall’altro quella che riguarda l’ambito della fruizione in cui l’osservatore è chiamato anch’esso a interagire con uno spazio normalmente definito da precise regole di socialità.
L’evento sarà accompagnato da un testo critico a cura di Daniela Cotimbo.