Elena Molena – Orizzonti interiori
L’esposizione raccoglie tutte le più significative opere dal 2007 ad oggi secondo un percorso teso a rilevare l’evoluzione creativa, l’esercizio e la sperimentazione mirabile di linguaggi e combinazioni delle diverse tecniche calcografiche dell’artista. Docente di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Elena Molena ha ricevuto già importanti segnalazioni e riconoscimenti nel mondo della grafica d’arte.
Comunicato stampa
ELENA MOLENA -ORIZZONTI INTERIORI -Spazi, tempi e stati dell’anima
con le opere più recenti di Elena Molena realizzate dal 2007 al 2012. Introdurrà Carla Chiara Frigo.
L’esposizione raccoglie tutte le più significative opere dal 2007 ad oggi secondo un percorso teso a rilevare l’evoluzione creativa, l’esercizio e la sperimentazione mirabile di linguaggi e combinazioni delle diverse tecniche calcografiche dell’artista. Docente di Tecniche dell’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Elena Molena ha ricevuto già importanti segnalazioni e riconoscimenti nel mondo della grafica d’arte.
La realtà rappresentata nelle sue incisioni è quella che distrattamente cade sotto i nostri occhi quotidianamente e fa parte cioè dell’orizzonte visivo più radicato della nostra esistenza: Molena però la presenta cogliendone sia l’aspetto estetico sia quello più espressivo, con toni disincantati e al contempo con una lucida focalizzazione sulle trame e le tessiture spaziali dei segni lasciati dalla nostra civiltà industriale in un paesaggio fortemente antropizzato. I soggetti sono infatti spesso le periferie dei quartieri urbani attuali o gli ambienti dismessi dell’archeologia industriale. Sembra che l’uomo, la cui immagine raramente o mai appare, sia evocato attraverso le tracce che lascia sul territorio alludendo così alla sua anima contemporanea.
Si tratta di tessiture aeree e leggere, ombre evanescenti che si alternano a potenti controluce di strutture che informano e ‘segnano’ lo spazio vuoto e luminoso. Interessante la rielaborazione visionaria di questi scorci, ma anche la riflessione dell’artista sul concetto di tempo articolato secondo diverse categorie: quello della percezione ottica, della visione interiore, della sedimentazione stratigrafica della memoria o della storia degli edifici e infine i tempi dell’esecuzione delle varie tecniche sulla lastra che diviene luogo di accadimenti ovvero di eventi.
Tra le opere più emblematiche si citano L’impossibile (2008) per la vertigine prospettica e la potenza di strutturazione dello spazio, Via Prenestina (2010) per il contrasto fra la luminosità crepuscolare del cielo solcato dagli scuri tralicci da una parte e per la ricchezza di texture segnica del fondo dall’altra; Soluzione di continuità (2011) invece presenta un vortice spaziale che risucchia le architetture in ferro di solida consistenza o di umbratile trasparenza in una spazialità dilatata e infinita.
Appunti romani (2011) e L’anima (2012) sono invece frutto di scatti creativi che si avvantaggiano della tecnica incisoria per realizzare originali libri d’artista, liberando definitivamente questo linguaggio dal ricordo della sua originaria funzione seriale.
Catalogo con testi critici di: Luca Caburlotto, Carla Chiara Frigo e Giuliano Santini