Vitaliano Angelini – Tragitti artistici
L’artista, con i suoi dipinti e gli acquerelli, sviluppa una riflessione sulla continuita’ dell’arte tra passato e presente.
Comunicato stampa
una esposizione che si terrà dal 13 al 28 maggio 2012 nel suggestivo spazio del Battistero di San Giovanni a Treviso
Vitaliano Angelini, un autore di formazione urbinate seppure nato in Istria, propone le sue recenti ricerche pittoriche, poco più di venti opere, con le quali l’artista analizza le matrici della cultura figurativa che, nel corso del tempo, si è sviluppata lungo le coste dell’Adriatico, Le vie del mare come afferma Angelini in un suo saggio dal quale prende l’avvio anche questa esposizione, che è giunta al suo secondo appuntamento, dopo quella realizzata alla Pieve di San Pietro di Feletto, a cura del noto Clan Vedurin, spesso rappresentano le coordinate su cui anche l’arte e gli artisti si sono mossi esprimendosi attraverso il proprio linguaggio e dando corpo ad una nervatura di relazioni tra popolazioni diverse.
L’artista infatti, con i suoi dipinti e gli acquerelli, sviluppa una riflessione sulla continuità dell’arte tra passato e presente che, superando le barriere di confine, apre un dialogo tra storia ed arte che potrebbe accogliere anche le esperienze artistiche contemporanee.
Un ruolo dell’arte, quindi, quello su cui Angelini invita a riflettere quale elemento d’avvicinamento e d’incontro tra popoli. Una esposizione che riflette sulla società attuale, sulle nozioni d’identità culturale, il tutto concepito con una particolare cura e ricreato nello svolgimento complessivo dell’opera con una precisa esigenza estetica. Angelini, debitore alle proprie origini e alla propria formazione, utilizza diverse tecniche dove lo studio e la definizione della forma, con la sua sintesi, prende il sopravvento. Un cammino, quello dell’artista urbinate, che lo ha visto impegnato in un rigoroso percorso professionale e in questa mostra, formata da una serie di opere fortemente rappresentative del suo sviluppo stilistico, ciò che più colpisce è l’impressione di piacevolissima “levità” che le sue opere suscitano.