Stefano Girotti
In mostra le nuove opere del ciclo Taccuino Romano nella sede di Gambero Rosso.
Comunicato stampa
Curriculum Artistico
Alcuni commenti sulle opere.
Nella vita e nell’arte di Stefano Girotti Zirotti si colgono due “ istanze” fondamentali, quella dell’artista che scruta dentro di se e quella del giornalista che indaga all’esterno. Le due esigenze si uniscono e si integrano, pur mantenendosi distinte con larghi confini, per domandare a se stesso e al mondo “chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo?”. Interrogativi che nelle sue opere diventano documento e narrazione attraverso un processo di interpretazione con simboli, forme e colori.
Anton Celeste Simonini
Nella poesia dedicata all’artista, Giorgio Celli, scienziato e poeta che, nelle vesti di critico d’arte, ha presentato Ars Biologica alla Biennale di Venezia nel 1986, ha scritto : < La Natura per Stefano Girotti Zirotti è il giardino mancino dell’una e mille notti…> le misteriose muffe sulla materia delle sue opere evocano l’Informale, l’arte Povera e Concettuale. Per Stefano Girotti Zirotti < … fare arte significa mettere in evidenza i processi dell’esistenza.>
Giorgio Celli
Questi “pezzi” che tra gli alberi compaiono e scompaiono. Ne seguiamo il disporsi sul terreno. Ne apprezziamo, senza forzature di circostanza, la forte capacità evocativo-allegorica. Recano con se l’eco di leggende, riti e miti antichi. Parlano di divinità legate, fin dai tempi più remoti, alla terra ed ai suoi fenomeni. Alludono alla morte forse esorcizzandola; alla vita esaltando la pienezza sensuale delle forme; a rapporti misteriosi tra l’uomo e l’universo. Sono simboli … di speranze e angosce, di tensioni e slanci.
Carlo Federico Teodoro
Gli angeli della morte di Stefano Girotti Zirotti non sono certo i messaggeri della consolazione o della levità di uno stato extra-corporeo, etereo o metafisico.
La loro pesantezza di gesso, la loro pregnanza corporea, la loro stessa presenza inquietante in questa imponente messa in scena, in questo teatro perverso, vengono a turbarci.
Non bianco incorporeo, non levità da sfere celesti, ultramondane, ma materia piena e porosa.
Come antiche divinità pagane, come Totem, gli angeli vengono a dirci di ciò che non si può più tacere…
Un percorso in cui l’angelo, essere asessuato, viene descritto attraverso forme e attributi provocatoriamente sessuali divenendo incarnazione di una perturbante immagine di fecondità… in un abbraccio che, estendendosi di statua in statua, sagoma l’immagine della croce, segna l’incontro di Sesso e Morte.
Alessandra Anderlini
Principali Attività Espositive
di Stefano Girotti Zirotti
1977 Mostra Personale : Galleria Civica di Castelfranco Emilia Modena
1982 Collettiva di artisti : Galleria Punto Arte Modena
1986 Oltre e Altra Arte : Galleria Civica di Castelfranco Emilia Modena
1987 Bianco su Bianco : Galleria Iter Arte del Circolo degli Artisti Bologna
1987 Pantarei : Festa dell’Unita Nazionale Modena
1988 Ars Biologica : Installazione nel bosco di Villa Mellara Bologna
1988 Conventum Arte : Centro im Alten Schlachoff Singmaringen Germania
1988 Percorsi nel Bosco : Galleria Bezarte Ferrara
1989 Arte a Confronto : Galleria d’Arte Moderna di Sassuolo Modena
1989 Stage Italia-Iugoslavia: : Rieka, Cres Iugoslavia
1989 Rassegna per il Tibet : Teatro Ariosto Reggio Emilia
1990 Eros e Thanatos : Mostra itinerante Bo-Mo-Fe
2006 Forme di Agri-Cultura : Installazione con audiovisivi Caserta
2007 Forme di Agri-Cultura 2 : Esposizione di pitture e sculture Caserta
2008 Mater Naturae : Esposizione di dipinti e videoclip in Borgo Pio Roma