Reveries
Entra nel vivo “stART HUB”, progetto di valorizzazione della nuova arte pugliese promosso dall’Associazione Fabrica Fluxus Lab, vincitore del concorso Principi Attivi 2010 – Giovani Idee per una Puglia Migliore. Fa tappa a Roma il ciclo di mostre itineranti, con dieci artisti protagonisti, che sta girando l’Italia, fino ad approdare a giugno a Bari.
Comunicato stampa
La Puglia è terra d’arte e guarda al futuro, dimostrando una forte vocazione alla valorizzazione della creatività giovanile e dei linguaggi del contemporaneo: ad affermare con forza questo messaggio e a promuoverlo con un ciclo di iniziative a livello nazionale è l’associazione Fabrica Fluxus Lab, promotrice del progetto stART HUB (www.starthubproject.com), vincitore del concorso Principi Attivi 2010 - Giovani Idee per una Puglia Migliore promosso dalla Regione Puglia.
Nell’ambito di stART HUB, dopo aver toccato l’Emilia Romagna, la Lombardia e le Marche, la mostra itinerante “Reveries” fa tappa a Roma dal 18 al 31 maggio e viene allestita negli spazi della Galleria Il Bracolo, nel cuore del quartiere Monti (via dei Quattro Cantoni 9, aperta tutti i giorni, domenica esclusa, dalle ore 10 alle 19). La mostra è curata da Fabrica Fluxus Lab, Roberta Fiorito e Nico Murri e presenta opere di Mariantonietta Bagliato, Raffaele Fiorella, Claudia Giannuli, Pierpaolo Miccolis, Dario Molinaro, Giuseppe Paolillo, Christina Calbari, Alessia Cocca, Fernanda Veron e Wallenberg.
IL PROGETTO. Il progetto stART HUB vuole attivare un’innovativa pratica di promozione e diffusione dinamica dell’arte contemporanea che si ispira alle possibilità virtuose della rete. Una rete di spazi reali e virtuali, una rete tessuta fra diverse professionalità che, partendo da una riflessione sulle trasformazioni nell’ambito di produzione, distribuzione e consumo dell’arte contemporanea in un mondo globale e connesso, condividono, lavorano e sperimentano metodi nuovi di collaborazione e cooperazione. L’intento è quello di creare occasioni per scambi di opinioni e prospettive fra artisti, curatori, operatori culturali e pubblico, di incrementare le opportunità di visibilità per gli artisti emergenti e di favorire la contaminazione culturale e creativa a livello nazionale e internazionale.
stART HUB, che entra nel vivo nella primavera del 2012, si articola in tre fasi. La prima fase è consistita in una sorta di mappatura del territorio e di ricerca delle sue eccellenze in ambito artistico. Il 20 febbraio scorso si è concluso l’open call finalizzato alla selezione di sei giovani artisti residenti e operanti nel territorio pugliese, scelti da una giuria qualificata di esperti e operatori culturali. La seconda fase del progetto ha sviluppato l’intervento curatoriale, con la progettazione di una mostra collettiva a partire da un tema con il quale gli artisti sono stati chiamati a confrontarsi. Con l’intento di fare incontrare la creatività pugliese con le analoghe esperienze di ricerca provenienti da altri contesti territoriali, altri quattro artisti sono stati invitati direttamente dai curatori a contribuire al progetto. La terza fase dell’iniziativa, che entra nel vivo nella primavera del 2012, prevede infine un ricco calendario di eventi, esposizioni itineranti, workshop e incontri che avranno il loro culmine a Bari, in una sorta di ideale ritorno a casa, tra giugno e luglio.
IL CONTEST E GLI ARTISTI SELEZIONATI. I sei artisti pugliesi vincitori del contest stART HUB sono Mariantonietta Bagliato, Raffaele Fiorella, Claudia Giannuli, Pierpaolo Miccolis, Dario Molinaro e Giuseppe Paolillo. A questi si affiancano i quattro artisti invitati dai curatori: Christina Calbari (Grecia), Alessia Cocca (Italia/Germania), Fernanda Veron (Argentina/Italia) e Wallenberg (Svezia). I due gruppi non sono da considerare come compartimenti stagni, ma anzi in osmosi e continuo dialogo fra loro.
La giuria a cui è stato affidato il compito della selezione è composta da Luca Beolchi, direttore del portale Lobodilattice, Giovanni Cervi, curatore indipendente e rappresentante di Blooom Art Fair, Mara Nitti, direttrice della galleria ART core Contemporary art project di Bari, Francesca Pergreffi, curatrice e responsabile della sezione arti visive dello Spazio Meme di Carpi (MO), e Squp, artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.
LE MOSTRE ITINERANTI. I dieci artisti di stART HUB sono stati invitati a operare in una piena libertà di tecniche espressive, scelte linguistiche e supporti, con l’unico vincolo di dover contenere il loro intervento in una valigia. Le dieci valigie d’artista costituiscono il cuore della mostra itinerante “Reveries”, che percorre in lungo e in largo la Penisola in occasione di fiere e festival, presso spazi no-profit e gallerie d’arte contemporanea, fino ad approdare nel capoluogo pugliese. L’esposizione è curata da Fabrica Fluxus Lab, Roberta Fiorito e Nico Murri. La prima tappa dell’ideale viaggio di “Reveries” è stata in Emilia Romagna: dal 24 marzo all’8 aprile la collettiva è ospitata dallo Spazio Meme di Carpi (MO). Dal 12 al 15 aprile “Reveries” fa tappa a Milano in occasione di Arte Accessibile. Il progetto viene presentato il 3 e il 4 maggio a Pergola (PU) presso Sponge Living Space, nell’ambito della manifestazione “L’arte nelle mani. Residenze creative e sistemi territoriali per la promozione dell’arte contemporanea”. Dal 15 al 31 maggio la mostra è a Roma alla Galleria Il Bracolo.
IL CONCEPT. “Reveries” è un termine inglese arcaico che indica uno stato di sogno in dormiveglia ed é metafora del sognare a occhi aperti con suggestioni premonitrici. In quanto termine non più in uso di una lingua viva, si fa testimonianza di una realtà passata che parla come eco del tempo che ha conosciuto: è, in un certo qual modo, il fantasma della parola sogno. Partendo da questa suggestione, sono state affidate dieci valigie a dieci artisti, incaricati di farsi portavoce di quello che sarebbe il sentimento "umano" dinanzi a un’ipotetica minaccia di estinzione, fantasticando su cosa si potrebbe riporre in una valigia - simbolo della migrazione verso un destino più favorevole- da lasciare in eredità a un'altra civiltà. La fantasticheria dell’artista diventa prezioso lascito che potrebbe consentire a un’umanità futura di conoscere i nostri sogni, le nostre paure, le nostre ambizioni e i nostri fallimenti.
Il 2012 è, nella vulgata pop di antiche e catastrofiche profezie, l'anno della fine del mondo. Ma lungi dal voler speculare su alcuna delle svariate e spesso strambe teorie apocalittiche sulla scomparsa imminente del nostro pianeta, ne è stato piuttosto considerato il fascino e il significato simbolico quanto mai attuale. Sembra piuttosto evidente che il mondo stia affrontando una rivoluzione e che gli schemi sui quali sembrava poggiarsi stiano drasticamente crollando. Si avverte ora più che mai l'urgenza di un cambiamento su più fronti, da quello politico a quello economico, dalla salvaguardia ambientale a quella sociale. L'arte è la cartina di tornasole di questi momenti critici e all'artista spetta la responsabilità di fornire una testimonianza del suo tempo, anticipando con l'occhio e la mano il racconto della sua epoca.