Giuseppe Stampone – Global Education
Prometeogallery è lieta di presentare la nuova personale di Giuseppe Stampone presso lo scenario suggestivo dell’Ex Chiesa San Matteo a Lucca. La mostra è incentrata sul progetto della Global Education, che concettualmente nasce nel 2001, considerato un anno spartiacque, quando l’artista prende coscienza del fatto che se prima al centro, almeno ad un livello di opinione pubblica più comune, vi era l’Occidente, da quel momento in poi il mondo diventa in modo più drastico e immediato globale. Da allora ogni azione comporta una contro reazione a livello, appunto, globale.
Comunicato stampa
Prometeogallery è lieta di presentare la nuova personale di Giuseppe Stampone presso lo scenario suggestivo dell'Ex Chiesa San Matteo a Lucca. La mostra è incentrata sul progetto della Global Education, che concettualmente nasce nel 2001, considerato un anno spartiacque, quando l'artista prende coscienza del fatto che se prima al centro, almeno ad un livello di opinione pubblica più comune, vi era l'Occidente, da quel momento in poi il mondo diventa in modo più drastico e immediato globale. Da allora ogni azione comporta una contro reazione a livello, appunto, globale.
La mostra, in particolare, è connotata da un filo rosso che evidenzia il passaggio dalla parola parlata a quella scritta fino ancora all'esperienza interattiva. Dall'invenzione di Gutenberg, il concetto di educazione era basato sul fatto che ad ogni lettera corrispondesse una parola che a sua volta rimandasse ad un'immagine, laddove il passaggio dalla parola parlata a quella scritta avveniva per mezzo dell'Abbecedario. La riflessione di Stampone parte dalla considerazione che tale forma di educazione sia intrinsecamente connotata da una volontà politica di tipo coercitivo, quindi un'educazione imposta dall'alto, occidentalocentrica e avulsa dalla realtà esperienziale. Al contrario, la Global Education si basa sull'esperienza di ogni essere umano. Non a caso, l'artista riprende delle immagini popolari immediatamente riconoscibili alle quali vengono attribuiti nuovi significati. Simboli rassicuranti, iconografie onnipresenti nell'immaginario più comune, che soddisfano le aspettative del consumatore-tipo, vengono quindi rivisitate attraverso un punto di vista critico ed ironico, destabilizzando così il punto di vista dello spettatore.
Dalla manualità rinascimentale alla mentalità neodimensionale ed interattiva: è questo l'intento di Stampone, mettere in scena tale passaggio della forma mentis dell'uomo, che passa da essere al centro della collettività al centro della connettività digitale ma anche esperienziale ed emozionale.
Nello specifico la mostra comprende 24 quadri ad olio che ritraggono i più noti dittatori della storia dell'umanità e 24 disegni a penna bic rossa e blu, che riprendono invece i simboli e la comunicazione che in vario modo li riguardano. Questi ultimi disegni, che rivelano le iconografie delle riviste del tempo, comporranno quindi una sorta di archivio storico. In mostra è presente anche un tavolo su cui sono esposte 100.000 cartoline, disponibili per il pubblico, con le immagini di tutti gi Abbecedari che l'artista ha prodotto, da “Yes, we can” a “Bye Bye Ai Weiwei”, da “Hasta la victoria siempre” a “Greetings from New Orleans”. Infine sarà esposta una mappa del mondo interattiva, dotata di tag digitali, prodotta dall'insieme di diverse esperienze emozionali. Non da ultimo, la mostra sarà un'occasione per la realizzazione di laboratori didattici sulla Global Education, in collaborazione con alcune scuole di Lucca, nei quali i ragazzi produrranno delle lettere per la mappatura di un atlante delle emozioni.
Giuseppe Stampone (Cluses, Francia, 1973) vive e lavora tra Teramo e New York. Ha esposto in prestigiosi musei come il Macro (Museo d'Arte Contemporanea) di Roma e la Gamec (Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea) di Bergamo. Ha vinto il Premio Maretti 2011 e il suo lavoro è presentato alla XI Biennale de L'Havana - Cuba. Ha partecipato alla Biennale di Gwangiu nel 2012 e alla Biennale di Liverpool nel 2010. Da alcuni anni porta avanti il progetto “Solsitizio”, finanziato dall'Unione Europea, in collaborazione con istituzioni, associazioni, Ong, artisti, curatori, critici e altre professionalità.