Elisa Leclé – A regola d’arte

Informazioni Evento

Luogo
VILLA FIDELIA
via Flaminia 70 , spello, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

11 – 19 dal martedì alla domenica, lunedì chiuso

Vernissage
20/05/2012

ore 17.30

Contatti
Email: info@patriziacavalletticomunicazione.it
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia e con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spello

Artisti
Elisa Leclé
Curatori
Giorgio Bonomi
Generi
arte contemporanea, personale

In questa mostra l’artista presenta queste nuove sculture che segnano lo slittamento dall’artigianato (d’altissimo livello) all’arte, senza rinunciare a mostrare un’ampia selezione antologica dei lavori pittorici, tutti di tipo astratto-informale e monocromi.

Comunicato stampa

Domenica 20 maggio 2012, alle ore 17.30, a Villa Fidelia di Spello (PG) si inaugurerà la mostra “Elisa Leclé. A regola d’arte, pitture & abiti-sculture” a cura di Giorgio Bonomi.

L'esposizione, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Culturali della Provincia di Perugia e con il patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Spello, si potrà visitare fino al 1° luglio 2012.

La creatività si può applicare in diverse attività: Elisa Leclé ha iniziato come fashion designer per poi dedicarsi anche all’arte in senso stretto, cioè alla pittura, cui ora accosta la realizzazione di abiti-sculture e copricapi-sculture.

In questa mostra l’artista presenta queste nuove sculture che segnano lo slittamento dall’artigianato (d’altissimo livello) all’arte, senza rinunciare a mostrare un’ampia selezione antologica dei lavori pittorici, tutti di tipo astratto-informale e monocromi.

Si tratta di un accostamento di due forme artistiche che trovano un equilibrio e una sintesi ottimali proprio per la grande sensibilità e l’eccellente fabbrilità dell’artista, oltre che per la loro capacità di suscitare entusiasmo ed emozione.

A proposito della mostra, Giorgio Bonomi afferma: “Leclé non presenta due diverse forme di arte, bensì una sola: un’arte (visiva) che nel corso degli anni va sempre più affermandosi e maturandosi, senza sospette conversioni o opportunistici cambiamenti, con una coerenza e una sensibilità che sicuramente ritroveremo negli sviluppi della sua arte e della sua persona”.

“Con questa mostra” è scritto in una nota dell’Assessore alla Cultura della Provincia di Perugia, Donatella Porzi, “ha inizio la stagione espositiva 2012 di Villa Fidelia. È un avvio pieno di colori e di inventività, di capacità creativa e di conformità a un territorio – la Valle Umbra – che risplende di arte e di artigianato in ogni suo angolo, dalla pianura alla collina che la sovrasta e l’accompagna. Siamo grati a Elisa Lestini per il suo modo pulito e raffinato, aperto sul futuro e specchiato nella tradizione, con cui prosegue un prezioso lavoro di tessitura estetica che dialoga apertamente con il presente e che il pubblico di Villa Fidelia non mancherà di apprezzare, dando a questo ambiente e queste architetture il tono e la musicalità che la storia ha sempre invocato su uno scenario fra i più sublimi dell’Umbria”.

Elisa Lestini, in arte Elisa Leclé è nata a Bastia Umbra nel 1964, dove vive e lavora come creativa free-lance nel mondo sartoriale e dell’alta moda. Nel corso degli anni, è riuscita ad attivare significative collaborazioni di livello internazionale. Ha anche esperienze di lavoro nel mondo del teatro, come scenografa e costumista.

La sua carriera artistica è cominciata da molti anni, con la partecipazione a numerose esposizioni collettive; ha tenuto la sua prima mostra personale nel dicembre del 2007 presso il Monastero delle Monache Benedettine di Bastia Umbra, nella sua città.

In occasione della personale, si è scelta l’evocativo nome d’arte di Elisa Leclé, con un intenzionale richiamo, per assonanza, al poliedrico eclettismo del suo misurarsi con l’atto del creare, in una mescolanza fra fashion e arte che ben la rappresenta

Tra le mostre:

nel 2008 si segnala “VENTIDUE” organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bastia Umbra; sono state invitate ad esporre presso la Palazzina Franchi 22 tra le più significative artiste locali, italiane e straniere.

Nel 2009, è una delle artiste invitate nella mostra “FUTURISMO E SUGGESTIONI DI FASHION DESIGN CONTEMPORANEO 100 ANNI DOPO” a cura di Massimo e Francesca Duranti, che si è tenuta presso la Galleria Lydia Palumbo Scalzi di Latina.

Ed ancora, ha partecipato tra gli “artisti ospiti”, nella manifestazione “SANT’AGOSTINO, LA PIAZZA CHE VERRÀ” che si è tenuta ad Arezzo, organizzata dal Circolo Culturale Aurora con il patrocinio di Comunità Europea, Ministero dell’Interno, Provincia di Arezzo, Comune di Arezzo.

Nel 2010, nel mese di marzo, mostra a Perugia presso la Galleria Artemisia dal titolo “DI SETA E DI COLORE...” a cura di Giorgio Bonomi.

Sempre nello stesso anno, dal 30 aprile al 23 maggio, altra mostra personale dal titolo “REFLEXIONS” presso l’Atrio d'Onore del Palazzo della Provincia di Arezzo, a cura di Danilo Sensi.

Notizie sul complesso di Villa Fidelia a Spello

Villa Fidelia, detta anche “Costanzi” sorge su un preesistente complesso sacrale risalente all’epoca classica. Il primo corpo di fabbrica fu costruito alla fine del XV secolo, ma di esso non resta che qualche struttura muraria. La villa attuale fu edificata in un periodo compreso fra il 1805 ed il 1830, su un progetto, a detta di molti studiosi, dell’architetto Giuseppe Piermarini. L’edificio ottocentesco è di forma estremamente regolare e caratterizzata da una certa eleganza formale, sebbene presenti tuttora orpelli neopalladiani dopo la ristrutturazione novecentesca del Bazzani.

Oltre alla villa, il complesso è formato da un giardino barocco, un giardino all’italiana, un limonaia sede attuale di mostre e conferenze, un parco lecceta, un oliveto, un galoppatoio ed una chiesa.

Per Elisa

Il titolo di questa presentazione non solo significa che stiamo scrivendo “per” questa artista ma vuole, consapevolmente, riferirsi a quel noto capolavoro che è la bagatella per pianoforte di Beethoven appunto chiamata Per Elisa. Questa infatti si apprezza proprio per la sua notevole semplicità nell’armonia e nella melodia, con una “ripetizione differente” di note e di accordi e per i suoi temi che passano dalla malinconia alla spensieratezza, financo ad un allegro movimento: ecco, ci sembra che, siano, queste, qualità che si addicono anche alla nostra artista.

Elisa Leclé è un’artista che ama esprimersi in varie modalità ma soprattutto con la pittura e la fashion.

Sulla prima attività, quella pittorica, abbiamo già scritto alcuni anni fa e il giudizio di allora non solo si è dimostrato valido ma oggi si è ancor più consolidato. Infatti l’artista prosegue sulla sua strada di ricerca coloristica, che implica una sapiente combinazione di cromia e luminosità, e materica, la quale trova soddisfazione tra le materie nell’arte usuali ma anche anomale.
La sua sensibilità ed emotività si concretizzano sulla tela con costruzioni geometriche (astratte) ma mai algide: in lei la linea non è una retta assoluta e perfetta, anzi si presenta, come le cose umane, con dei punti debordanti, con imprecisioni, con alcune leggerissime curvature; così l’immagine è evocativa e pensierosa ma non drammatica, problematica ma serena, forse malinconica ma non triste.
Se l’uso esperto del colore e la capacità di creare luminosità, ora intense ora soffuse, ora abbaglianti ora smorzate, sono caratteristiche precipue del suo fare pittura, Leclé si nota anche per la sua profonda sensibilità nel cercare e nel trovare materiali particolari che arricchiscono la tela e il colore: si tratta di tessuti ma anche, e soprattutto, delle stoffe seriche, cioè di tagli di seta, una materia delicata e preziosa, amabile al tatto ed elegante nelle sue fatture, che nel suo lavoro non serve tanto ad “impreziosire” – Leclé non è figlia della poetica del “grazioso”, tutt’altro – ma proprio a dare maggiore sensibilità, anche tattile, all’opera.

Se ora passiamo ad esaminare l’altra modalità della creatività estetica di Leclé, non ci dobbiamo far fuorviare da questa “dolcissima” materia, la seta (o stoffe speciali) che a lei serve sia nella pittura che nel fashion design, infatti quello che unisce le “due” attività è la poetica, non già un elemento esteriore o materiale. Ed ancora un chiarimento preliminare: Leclé pratica l’alta sartoria ed è maestra in questa professione che tuttavia, e l’artista ne è ben consapevole, è cosa diversa dalla pratica artistica: non a caso un grande stilista disse che lui non era un artista ma un artigiano (anche se di altissimo livello): così la nostra artista realizza sculture, con stoffe e altri materiali che provengono dalla “sartoria”, considerata in questo contesto come semplice “magazzino”.

La scultura, in generale, consiste nel creare nuove spazialità, masse plastiche, con determinati materiali, come il marmo, il ferro, il legno, le terre, le plastiche eccetera. Leclé sceglie, naturalmente, dei materiali non solo a lei familiari ma anche più rispondenti alle sue necessità espressive, quindi con i tessuti a lei cari, sempre stoffe assai raffinate e preziose, e comunque ricercate con tenacia e determinazione, riempie il “vuoto” realizzando una “massa” nello spazio, un abito-scultura che si apprezza per la sua volumetria ma anche per la sua leggerezza, per quel senso di movimento che richiama, anche se l’osserviamo nella sua realtà fisica, cioè in stasi negli spazi della mostra, e non già indosso ad una modella che sfila.
Ancora: l’artista, oltre alla sua capacità compositiva, e qui anche “assemblativa”, mette in risalto le sue qualità cromatiche, ora, per così dire, accresciute dal “tutto-tondo” dell’abito-scultura, per cui i guizzi circolari della luce sono reali non solo immaginari come avviene sulla superficie piana.

Orbene, Leclé non presenta due diverse forme di arte, bensì una sola: un’arte (visiva) che nel corso degli anni va sempre più affermandosi e maturandosi, senza sospette conversioni o opportunistici cambiamenti, con una coerenza e una sensibilità che sicuramente ritroveremo negli sviluppi della sua arte e della sua persona.

Giorgio Bonomi

La Provincia di Perugia è proprietaria del complesso dal 1974.