Unreal City (T.S. Eliot)

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO TRANSIT
Via Emilio Morosini 17 / 00153 , Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato 26 ore 17:00>24:00 / domenica 27 ore 12:00>20:00

Vernissage
26/05/2012

ore 17

Artisti
Carlo D\'Orta, Claudio De Micheli
Generi
fotografia, doppia personale

Lo studio Transit, gruppo operativo in architettura, urbanistica e design, aprirà, le porte della sua storica sede nel cuore di Roma alla fotografia, per uno speciale evento espositivo dal titolo Unreal City (T.S. Eliot) che vede coinvolti due artisti: Carlo D’Orta e Claudio De Micheli.

Comunicato stampa

ROMA / SABATO 26 e DOMENICA 27 MAGGIO 2012
studio Transit
in collaborazione con ROMBERG Arte Contemporanea
PRESENTA
un evento espositivo con CARLO D’ORTA /
CLAUDIO DE MICHELI /
in
Unreal City (T.S. Eliot)
Testo critico di ALESSANDRO TRABUCCO
APPUNTAMENTO in VIA EMILIO MOROSINI 17 / ROMA
Orari di apertura / sabato 26 ore 17:00>24:00 / domenica 27 ore 12:00>20:00
Info studio Transit / T.+39 06 589 9893 / Romberg T. +39 0773 604 788 /
Info / HYPERLINK "mailto:[email protected]" [email protected] / [email protected] / [email protected] /
Lo studio Transit, gruppo operativo in architettura, urbanistica e design, aprirà, il 26 e 27 maggio 2012, le porte della sua storica sede nel cuore di Roma alla fotografia, per uno speciale evento espositivo dal titolo Unreal City (T.S. Eliot) che vede coinvolti due artisti: Carlo D’Orta e Claudio De Micheli.
Le immagini fotografiche di Carlo D’Orta e Claudio De Micheli sembrano documentare una realtà urbana filtrata da uno sguardo in grado di coglierne l’essenza più vera, come un occhio elettronico che ne intercetti emanazioni energetiche e temperature cromatiche, prive di ridondanze formali, ma con accenti rivolti ad aspetti allo stesso tempo oggettivi ed onirici. Queste immagini, che si distacchino in modo più o meno sostanziale dall’aderenza al dato oggettivo, sono comunque reali o realistiche, cioè fanno della realtà effettiva la base del loro lavoro, attraverso il quale viene trasfigurata, oppure riformulata, o ancora trasformata in pura sensazione visiva. Unreal City quindi, il prefisso inglese “Un” sottolinea volutamente la negazione stessa dell'aggettivo ad esso legato “real”, ma crea anche un distacco tra i due significati lasciando aperta la possibilità di interpretazione su un certo tipo di immagini, espressa in base alla propria sensibilità ed esperienza nei confronti dell’architettura e dell’ambiente urbano. Ma è anche e soprattutto un diretto riferimento al celeberrimo poemetto “The Waste Land” di T.S. Eliot, nel quale il grande poeta anglosassone, crea una immaginifica e suggestiva visione dai rimandi danteschi, capace di evocare alla mente paesaggi eterei e rarefatti. La parola compare per la prima volta nel primo movimento The burial of the dead per essere riproposta sorprendentemente anche nel terzo movimento The fire sermon. Ciò che manca nelle fotografie dei due artisti, rispetto alle icastiche immagini delle memorabili pagine di Eliot, sono le presenze umane, sostituite dalle costruzioni architettoniche, come unica vera testimonianza dell’azione creatrice dell’Uomo.
Alessandro Trabucco